Corriere 14.10.17
Naufragio con 300 vittime Il gip respinge l’archiviazione
di Ilaria Sacchettoni
ROMA
Per oltre quattro ore e mezza, dopo l’allarme lanciato da un barcone di
migranti, la nave della Marina italiana «Libra» si limitò a pattugliare
il mare proseguendo nella sua «missione di vigilanza». Benché avvisati
che un’imbarcazione carica di donne e bambini stava per capovolgersi,
gli ufficiali non intervennero. «Al contrario — scrive ora il gip
Giovanni Giorgianni— gli ordini impartiti dalla sala operativa della
Marina militare e che si ascoltano nelle registrazioni dei colloqui
erano quelli di non convergere sul punto in cui si trovava il barcone,
di continuare il pattugliamento e di mantenersi a una distanza di circa
un’ora dall’imbarcazione dei migranti». A 4 anni dalla strage che
sollevò un’ondata di emozione in Europa, il gip respinge la richiesta di
archiviazione dei pm e dispone l’imputazione coatta di Luca Lucciardi,
ufficiale della Marina che coordinava la nave «Libra», e Leopoldo Manna,
responsabile della centrale operativa della Guardia Costiera, per i
reati di omicidio colposo e rifiuto di atti d’ufficio. In più prescrive
nuove verifiche sul ruolo del comandante Catia Pellegrino e sul motivo
per il quale dalla «Libra» nessuno rispose alle segnalazioni inviate da
un elicottero maltese sul canale riservato all’emergenze. «In quel
naufragio — dicono gli avvocati Arturo Salerni e Alessandra Ballerini — i
nostri clienti videro annegare i loro figli. Oggi gli viene restituita
almeno la fiducia nella giustizia italiana».