Corriere 12.11.17
Dem sotto quota 25, la minoranza preoccupata dai sondaggi
I commenti nel partito dopo la rilevazione Ipsos. Ma Orfini: «Altri studi ci danno in testa»
di Giuseppe Alberto Falci
Roma
Dentro il Nazareno i sondaggi preoccupano. A partire dalla rilevazione
Ipsos, pubblicata ieri dal Corriere , secondo la quale il Pd sarebbe
sceso al 24,3%. Un numero al di sotto della percentuale ottenuta da Pier
Luigi Bersani, che alle elezioni politiche del 2013 si era fermato al
25,4%. In particolare, le minoranze all’unisono chiedono un cambio di
strategia. Perché fin qui, spiega l’orlandiano Andrea Martella,
«inseguire il voto moderato e non curarsi della sinistra è stato un
errore e i numeri lo dimostrano». Cesare Damiano ironizza: «Preoccupato?
Certo, siamo distanti dal 40% delle Europee del 2014. Da soli si va
verso la sconfitta». Quanto all’area di Emiliano, Francesco Boccia la
mette così: «I sondaggi non sono il Vangelo ma indicano sempre una rotta
degli umori del Paese da non sottovalutare. Oggi la rotta per il Pd e
per tutti gli altri partiti di sinistra è chiara e obbligata: non si può
prescindere dall’unità del centrosinistra».
Lo stato maggiore del
Partito democratico fetta invece acqua sul fuoco. I collaboratori più
stretti del segretario Pd dissimulano ed esternano tranquillità.
«Onestamente
ci sono altri studi che ci danno in testa e con percentuali superiori»,
è la replica di Matteo Orfini. «Più semplicemente — spiega — il dato è
un rimbalzo psicologico che c’è sempre dopo una sconfitta. Dopo la
direzione di lunedì c’è la necessità di iniziare la campagna elettorale.
Al momento paghiamo anche il fatto che gli altri sono già in campo».
Dello stesso avviso il responsabile degli Enti locali del Pd Matteo
Ricci: «Non mi sembrano realistici. Ma al di là dei sondaggi è adesso
necessario fare la coalizione del lavoro, del coraggio e della
competenza contro gli estremisti e gli incompetenti. Sono convinto che
una coalizione di centrosinistra abbia le carte per vincere». Luigi
Zanda, presidente dei senatori dei democrat, preferisce invece servirsi
della diplomazia per rispondere: «Preoccupato? Ho grande rispetto dei
sondaggi, ma l’unico vero sondaggio lo avremo il giorno delle elezioni
politiche».