Repubblica 8.10.17
Il governatore della Toscana Enrico Rossi
(Mdp): “L’obiettivo dell’ex premier è solo convincere Pisapia.
Mobilitazione contro il Rosatellum”
FIRENZE. «Renzi
mostra un volto più affabile ma nei fatti accentua la svolta a destra
per fare il Partito della Nazione». Per il presidente della Toscana
Enrico Rossi l’apertura a sinistra di Matteo Renzi è solo di facciata:
dietro restano le scelte già viste in questi anni.
Presidente Rossi, perché non la convince l’apertura a sinistra di Renzi?
«Prima
ci ha chiamato traditori, in perfetto stile stalinista. Adesso dice che
non siamo più nemici. È un passo avanti. Permangono però tutte le
diversità tra lui e noi. In questi anni Renzi ha perseguito politiche
neoliberiste, noi vogliamo politiche keynesiane e sociali».
L’apertura di Renzi è una dunque solo tattica?
«Mi
pare un tentativo di convincere Pisapia. Come mostrano i sondaggi,
Renzi non prende più voti da destra e quindi prova a rivolgersi alla
sinistra. Ma allo stesso tempo conferma l’alleanza con Alfano e parla di
Calenda come polo moderato. Verdini è poi quello che di fatto è entrato
in maggioranza. Siamo al partito della Nazione, anche se rivestito in
modo più allettante, senza però escludere l’alleanza con Forza Italia
dopo le elezioni. Politicismi con un volto più affabile».
Renzi vuole farsi dire di no?
«Se
avesse voluto aprire davvero avrebbe dovuto parlare di una legge
bilancio che finanzi la sanità, visto che rischiamo un regresso
dell’assistenza. Avrebbe dovuto riaprire una stagione di diritti per i
lavoratori, parlare di lotta all’evasione, annunciare una legge sulla
povertà e un piano di assunzioni per i giovani, finanziamenti per le
scuole. Eppoi lo Ius soli. Non si è cancellato la Bossi-Fini e si è
rincorso la destra con le misure di Minniti. Le impostazioni politiche
non convergono».
Mdp voterà contro il Rosatellum bis?
«Pensiamo
proprio di sì. Costituzionalisti come Flick e Zagrebelsky invitano a
non fare mercimonio sulla legge elettotrale tra forze politiche. Mentre
si concede a Berlusconi di guidare il centrodestra, anche se
incandidabile, e si consente di costruire coalizioni senza presentare un
programma».
Se però diventasse legge...
«Siamo pronti a
mobilitarci contro questa legge. È solo un accomodamento fatto in casa
ed è significativo che nasca da un rapporto tra Forza Italia e Pd, con
il solo obiettivo di danneggiare altri come i 5 Stelle. Non mi pare un
passo avanti. Anche perché dietro c’è di nuovo Verdini».
“Ma quale svolta, Renzi vira a destra Verdini e Alfano i suoi veri alleati”
MASSIMO VANNI
Secondo lei una lista unitaria a sinistra del Pd è ancora possibile?
«C’è
assolutamente bisogno di costruire una forza a sinistra del Pd, aperta e
di governo. E occorre subito innescare un processo democratico con
l’elezione di delegati e la convocazione a Roma di un’assemblea che
discuta tavola dei principi e programma di un soggetto politico a
sinistra del Pd».
Anche lei si domanda da che parte sta Pisapia?
«No,
ormai non me lo domando più. Avverto che è un uomo di sinistra ma
bisogna anche essere conseguenti. Questo tema della poligamia non mi è
piaciuto. Parla di sfida al Pd ma dobbiamo costruire una forza
alternativa al Pd. Spetta a lui decidere, la sinistra con lui è stata
generosa ».
È dunque Pisapia che può rappresentare il nuovo soggetto politico?
«Va
chiesto a lui. A luglio è stato indicato lui e non mi pare che ci siano
novità nel panorama politico. E se il Pd conferma la sua impostazione, è
arrivato il momento di dar vita ad una nuova forza. Noi siamo la novità
nel Paese, dopo il 4 dicembre: siamo la sinistra di governo di cui c’è
bisogno. È positivo che Renzi abbia smesso di insultarci ma non si può
perdere altro tempo: subito l’assemblea fondativa della sinistra».