Repubblica 5.10.17
L’ultimo condono per il Ventennio
di Paolo Berizzi
DUNQUE
inneggiare al regime «totale », gridare in un altoparlante che la
democrazia «fa schifo» , annunciare che i tossici andrebbero «sterminati
» , arredare un lido balneare con immagini di Mussolini, saluti
fascisti, cartelli con scritto “me ne frego”, “camera a gas”,
“manganello sui denti”, è solo “un’articolazione del pensiero”. Qualcosa
di più raffinato che una goliardata, come la derubricò il bagnino
miranese Gianni Scarpa. E dunque viene da pensare che aveva davvero
ottime ragioni, il comiziante in bandana nera, a dire che lui di
chiedere scusa non ci pensava proprio. Come dargli torto. A sollevarlo
momentaneamente da ogni imbarazzo e dall’impiccio di avere violato la
legge Scelba (apologia di fascismo) sono i magistrati di Venezia:
inchiesta da archiviare, chiedono. L’indagato Scarpa ha solo espresso,
anzi, articolato pubblicamente le idee che albergano nella sua mente
nostalgica. E «se non ti piace me ne frego» . Sconfessando questura e
prefettura, e per la gioia dei 650 bagnanti che quest’estate affollavano
la spiaggia chioggiotta di Punta Canna, dove «vige il regime», la
Procura ritiene in sostanza che i richiami al Ventennio non siano
apologia. Come dire: la legge Scelba ha lo stesso peso di un
soprammobile. Bisogna immaginarselo, in queste ore, il 64enne Scarpa.
Magari avrà ricevuto una telefonata di felicitazioni da Matteo Salvini,
che sotto il sole di luglio tra i cimeli del lido fece la sua passerella
solidale e chiosò: «Lasciate lavorare la gente, le idee non si
processano!» . Infatti: semmai si cancellano («toglieremo la legge
Mancino e la legge Fiano», ha promesso).
Nell’attesa è sempre
pronto un “condono” post-ideologico: come quello di cui hanno
beneficiato i mille camerati che il 29 aprile hanno messo in piedi un
saluto romano collettivo in onore dei caduti della Rsi sepolti al Campo X
del cimitero Maggiore di Milano. Anche in quel caso i magistrati hanno
chiesto l’archiviazione. Nessun “pericolo di suggestione”, zero
“attrazione” verso l’ideologia del Ventennio. Solo una “finalità
commemorativa”.