Repubblica 28.10.17
Gli sfidanti del Pd
Entro metà dicembre la lista unitaria. Per il nome in pole le parole Sinistra, Uguaglianza, Futuro
Il presidente del Senato attacca: “È stato un atto di violenza la fiducia sul Rosatellum”
Grasso candidato e ritorno all’art. 18 così nasce il listone di Mdp, Si e Civati
di Annalisa Cuzzocrea
ROMA.
In un cinema di Palermo, durante un’iniziativa della lista i Cento
Passi, che sostiene Claudio Fava per la presidenza della regione, un
attivista prende la parola e loda la scelta di Pietro Grasso:
«Finalmente qualcuno che non ha piegato la testa». Roberto Speranza era
lì. «È venuta giù la sala», racconta. Il leader dei bersaniani non tira
il presidente del Senato per la giacca. Nessuno, di Mdp, Possibile o
Sinistra italiana, ha intenzione di farlo. Solo Grasso - che ieri ha
detto: «La fiducia sul Rosatellum è stato un atto di violenza» - può
decidere quale sarà il suo ruolo una volta smessi i panni di seconda
carica dello Stato. Ma è chiaro che, al di là della cautela per una
figura che tuttora ricopre una carica istituzionale, tutte le forze
politiche dell’area a sinistra del Pd pensano a lui non solo come a un
semplice candidato - questo è ormai considerato scontato - ma come
l’ideale guida e candidato premier dello schieramento. Anche perché,
l’altro nome in testa ai sondaggi interni è quello di Pier Luigi
Bersani. Che però è il primo a non voler dare l’impressione di un
replay, o un alibi a Matteo Renzi per parlare della “lista dei
rancorosi”.
I passi verso una lista unitaria a sinistra del Pd si
sono fatti spediti. Il 20 novembre, alla Camera, Mdp, Sinistra Italiana e
Possibile difenderanno insieme la loro proposta di reintrodurre le
garanzie del vecchio articolo 18. Una sorta di atto fondativo, sul
campo, di quel che nascerà. Le tre formazioni, insieme al Movimento del
Teatro Brancaccio di Anna Falcone e Tomaso Montanari, che si riunirà di
nuovo il 18 novembre, stanno lavorando a «un manifesto politico» che —
come spiega il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni — è
l’inizio di un percorso che prevederà poi un programma vero. «È urgente
accelerare — dice il deputato — c’è bisogno di girare l’Italia a
spiegare la nostra idea alternativa di Paese. Basta con la sinistra che
parla solo della sinistra». L’assemblea nazionale del suo partito si
riunirà a metà novembre per dare il via libera al progetto. Il 19 è
prevista quella di Mdp. Possibile ha già fatto tutto on line: «Sono
stato il primo a dire che bisognava andare tutti insieme, da Francesco
Boccia al Che Guevara », rivendica Pippo Civati. Che non cita a caso
chi, come il deputato pugliese, è ancora nel Pd. Perché è certo che dopo
le regionali siciliane gli smottamenti in casa dem possano cambiare
ancora le cose. Il 12 novembre c’è poi un’iniziativa di Campo
Progressista (qualcuno in Mdp considera ancora Pisapia della partita),
ma insomma, come prevede l’Mdp Nico Stumpo: «Entro i primi quindici
giorni di dicembre nascerà la lista». A tutti è ben chiaro che non sarà
semplice. «Con il Consultellum, a parità di voti, avremmo avuto un terzo
di seggi in più», spiega sempre Civati.
Quanto al nome, c’è chi
tifa per “La sinistra”. E chi pensa - dopo un sondaggio sulle parole
commissionato ad Alessandra Ghisleri - che serva qualcosa di meno
ristretto: che parli, a tutti, di “uguaglianza” e di “futuro”.