Repubblica 12.10.17
Il futuro della Cina in sei domande
PECHINO.
Il diciannovesimo congresso del partito comunista incoronerà Xi Jinping
per i prossimi 5 anni: è la tradizione non scritta che assegna due
mandati quinquennali al segretario. Ma l’appuntamento sarà decisivo per
almeno 6 punti. Ecco cosa ci si aspetta da Xi.
1. Indicherà un
successore? Tradizione vuole che il leader indichi un delfino tra i
nuovi (o vecchi) membri del Comitato permanente: se non lo fa, è segno
che punta a restare oltre i limiti.
2. Rispolvererà il ruolo di
“chairman”? È il titolo che fu di Mao, “presidente”, ora sostituito da
“segretario”. Xi potrebbe recuperarlo per rafforzarsi ai danni del
Comitato permanente, oppure affidarlo al braccio destro Wang Qishan, che
per limiti d’età dovrebbe uscire dal Politburo.
3. Sarà omaggiato
nella costituzione? La menzione di una dottrina con il nome del leader è
privilegio concesso solo a Mao Zedong e (post mortem) a Deng Xiaoping.
4.
Confermerà il ruolo “decisivo” del mercato? Xi ha rilanciato il
carattere marxista del partito e frenato il potere degli imprenditori
privati: cosa succederà alle riforme?
5. Dichiarerà guerra
all’inquinamento? Sull’ambiente ormai ci si gioca il consenso popolare,
ma qualsiasi iniziativa rischia di minare la crescita economica: cosa
sceglierà Xi?
6. Parlerà di Trump e Kim Jong-un? Probabilmente non
in maniera diretta: ma tutto il mondo guarderà a Pechino e anche Kim
guarderà al Congresso, si teme con un nuovo lancio. (a. aq)