lunedì 16 ottobre 2017

Repubblica 12.10.17
Il futuro della Cina in sei domande

PECHINO. Il diciannovesimo congresso del partito comunista incoronerà Xi Jinping per i prossimi 5 anni: è la tradizione non scritta che assegna due mandati quinquennali al segretario. Ma l’appuntamento sarà decisivo per almeno 6 punti. Ecco cosa ci si aspetta da Xi.
1. Indicherà un successore? Tradizione vuole che il leader indichi un delfino tra i nuovi (o vecchi) membri del Comitato permanente: se non lo fa, è segno che punta a restare oltre i limiti.
2. Rispolvererà il ruolo di “chairman”? È il titolo che fu di Mao, “presidente”, ora sostituito da “segretario”. Xi potrebbe recuperarlo per rafforzarsi ai danni del Comitato permanente, oppure affidarlo al braccio destro Wang Qishan, che per limiti d’età dovrebbe uscire dal Politburo.
3. Sarà omaggiato nella costituzione? La menzione di una dottrina con il nome del leader è privilegio concesso solo a Mao Zedong e (post mortem) a Deng Xiaoping.
4. Confermerà il ruolo “decisivo” del mercato? Xi ha rilanciato il carattere marxista del partito e frenato il potere degli imprenditori privati: cosa succederà alle riforme?
5. Dichiarerà guerra all’inquinamento? Sull’ambiente ormai ci si gioca il consenso popolare, ma qualsiasi iniziativa rischia di minare la crescita economica: cosa sceglierà Xi?
6. Parlerà di Trump e Kim Jong-un? Probabilmente non in maniera diretta: ma tutto il mondo guarderà a Pechino e anche Kim guarderà al Congresso, si teme con un nuovo lancio. (a. aq)