domenica 1 ottobre 2017

pagina 99 30.9.2017
Pechino mette in riga i suoi colossi del web 
Controllo | Il governo, in difficoltà con Alibaba e Tencent, chiede di tracciare i pagamenti via mobile

«Velenoso», così il governo cinese ha definito Honour of Kings, il gioco online prodotto da Tencent con 200 milioni di utenti attivi solo in Cina. L’occasione è un caso di cronaca. Un diciassettenne ha avuto un infarto dopo aver giocato per 40 ore di fila. Il colosso cinese ha risposto prontamente vietando ai minori di 12 anni di giocare per più di un’ora al giorno e agli under 18 per più di due ore. Genitori e governo contenti, ma l’azienda ha perso 15 miliardi in borsa. Il quotidiano britannico Financial Times prende spunto da questa storia per raccontare lo scontro titanico e per certi versi contraddittorio che vede affrontarsi il governo del paese più popoloso del mondo e le sue due aziende più grandi e innovative: Alibaba e Tencent. E questo dopo avergli garantito di crescere in un ambiente praticamente scevro da concorrenza internazionale. L’episodio, infatti, è solo l’ultimo di una serie di limitazioni imposte per vie legali ai colossi tech. Non ultima quella dell’obbligo imposto alle piattaforme di pagamento online dei due colossi, rispettivamente Alipay e Tenpay, di tracciare le transazioni con un sistema centralizzato. Che le ha ricondotte alle stesse regole valide per gli istituti bancari che con la loro nascita avevano spezzato. Una mossa dovuta e, forse, tardiva. Solo tramite smartphone e Qr code, nel 2016 in Cina si sono mossi 9 mila miliardi di dollari, circa 80 volte il traffico generato nello stesso anno dagli statunitensi. E considerando che il 90 per cento dei pagamenti via mobile in Cina passa da Alipay e Tenpay (a cui fa capo anche il portafoglio di WeChat) è chiaro che il governo, alle prese con un rischio finanziario sistematico e una corruzione dilagante, ha sentito la necessità di regolarlo. Potrebbe anche decidere di chiuderle, ma il dilemma è un altro. Se da una parte queste aziende pongono una seria sfida e mettono a rischio posti di lavoro tradizionali, dall’altra la loro crescita aiuta la transizione verso un’economia dei consumi auspicata da Pechino e rappresenta la faccia più riconoscibile del miracolo cinese in Occidente. Così, in quel contesto di “socialismo con caratteristiche cinesi” che il fondatore di Alibaba Jack Ma ha elegantemente riassunto come «mai sposare il governo, ma rispettarlo sempre», le due aziende sono state “invitate” a fare ingenti investimenti in aziende di Stato e a far propri gli obiettivi della Repubblica popolare: controllo delle informazioni e riduzione della povertà. 
(cag)