domenica 1 ottobre 2017


pagina 99 30.9.2017
In Germania l’estremismo è Capitale
Elezioni | Dopo il voto Berlino si scopre sempre più rossa o nera, senza mezze misure. La sinistra radicale della Linke si è rivelata l’unico antidoto all’avanzata degli xenofobi di AfD nei quartieri popolari. Diventando il secondo partito in città
di Barbara Ciolli

BERLINO. A Berlino la guerra dichiarata da tutti i partiti alla destra euroscettica e xenofoba di Alternative für Deutschland (AfD) l’ha vinta –per ilmomento – la sinistra radicale della Linke. Nelle destabilizzanti Legislative del2 4 settembre il partito ha sorpassato i socialdemocratici (Spd) spiccando, centoanni dopola Rivoluzione d’Ottobre, come la seconda formazione della capitale. Dove, nonostante la caduta del Muroe lafine dellaDdr nel1989, i socialisti della Germania est e prima ancora gli spartachisti in realtà non sono mai spariti, anzi. 
• Le origini bolsceviche 
A Berlino la Linke ha preso il 19% (in crescita rispetto al 18,5% del 2013) piazzandosi dietro ai cristiano democratici (Cdu) della cancelliera AngelaMerkel (riconfermata per il quarto mandato ma con il risultato peggiore dal 1949) al 23% e davanti ai socialdemocratici, arretrati al 18%. Il partito della sinistra radicale ha tante anime, anche riformiste. Ma non ha mai fatto abiura delle origini bolsceviche e ha il suo quartier generale nella Karl-Liebknecht-Haus, tra piazza Rosa Luxemburg e l’Alexanderplatz delle proteste dilagate alla notizia di AfD terza forza della Germania con 94 seggi in Parlamento. 
• Un argine agli xenofobi 
Solo ilconsolidamento delpartito composto nell’est ancora in gran parte da ex socialisti della Ddr e guidato dalla candidata a cancelliera Sahra Wagenknecht, moglie di Oskar Lafontaine e leader della Piattaforma interna comunista, ha potuto arginare l’avanzata dei populisti di AfD altrimenti esplosiva anche nella metropoli. La Linke ha piazzato bene le sue barricate nelle periferie e in quartieri gentrificati o radical chic sue roccaforti come la centrale e borghese Mitte, la ricca Pankow,Kreuzberg ePrenzlauer Berg, sfilando migliaia di famiglie ancora sussidiate dallo Stato alla rete dell’estrema destra. 
• Una metropoli spaccata 
Berlino è ancora «povera ma sexy», come la definì il sindaco socialdemocratico Klaus Wowereit, ma soprattutto è sempre più rossa o nera, senza mezze misure. Non a caso a ridosso del voto, dal quartiere dormitorio proletario e multietnico diWedding, ricompresoneldistretto di Mitte e sua porta d’ingresso, sono scomparsi dalla sera alla mattina i manifesti elettorali di AfD. Gli euroscettici e xenofobi li avevano affissi come dappertutto ma i residenti di sinistra, e tra loro soprattutto tanti studenti, si sono ribellati staccandoli dai viali e dalle piazze. 
• Cordoni sanitari e soviet 
Un’altra mobilitazione, nel giugno scorso, impedì il rally organizzato dal movimento giovanile di estrema destra Identitäre Bewegung, deciso a fare proseliti anche tra i disoccupati e gli esclusi di Wedding come nei Land dell’est: un percorso che di fatto era una marcia verso il Bundestag. Ma nella Mitte della prestigiosa Humboldt Universität, sezione dove ha votato anche Merkel, la sinistra radicale che è primo partito con il 21% fermò la parata, con circa 1.400 oppositori schierati contro il centinaio di anti-islamici. Anche nella circoscrizione centrale di Berlino l’estrema destra di AfD ha guadagnato 4 punti, ma si è dovuta fermare all’8% e ancora meno (6%) ha ottenuto a Kreuzberg. Nell’ex quartiere turco della Berlino Ovest che richiama artisti e giovani da tutto il mondo, la Linke è arrivata al 29%: di questi tempi, quasi unsoviet dove non acaso la sinistra radicale tedesca ha festeggiato con gli elettori e gli iscritti la sostanziale tenuta, con il 9% su scala nazionale, delle ultime Legislative. 
• Dove ha vinto la destra 
Il partito anticapitalista di Wagenknecht è salito di un paio di punti (11%) anche nella borghese Charlottenburg. Non ce l’ha fatta invece, pur restando il più votato, a contenere l’estrema destra nei quartieri popolari più orientali come Hellersdorf e Lichtenberg, dove anche la Linke che chiede più equità sociale e disarmo – ma solidarietà con i migranti – ha perso alcuni punti. Mentre AfD ha sfondato con punte tra il 17% e il 22%, raggiungendo le percentuali che la sinistra radicale tedesca ha mantenuto dalla riunificazione anche in diversi Land dell’est. Le periferie berlinesi ultima frontiera della gentrificazione sono diventate il terreno di battaglia tra la sinistra e la destra anti-sistema, come parte dell’ex Ddr non ancora conquistata da Afd ma dove cristiano-democratici e socialdemocratici hanno fallito. In questa lotta senza quartiere, l’unico punto di contatto tra AfD e la Linke è la difesa a spada tratta della Russia di Vladimir Putin. Non un collante per i tedeschi che nelle piazze di Berlino gridano “nazi raus” ma una polarizzazione di estremi già vissuta in Germania, tra il 1920 e il 1930, nella disastrata Repubblica di Weimar.