lunedì 16 ottobre 2017

pagina 99 13.10.2017
La borsa nera dei bitcoin cinesi
Trading | Le quotazioni in criptovaluta delle aziende, vietate da Pechino, proseguono nei circuiti clandestini


A inizio settembre la banca centrale cinese le ha messe al bando, ritenendo che dietro di esse si nascondessero truffe e altre attività illecite, ma adesso le Ico (Initial Coin Offering) sono tornate a fare capolino sul mercato nero. Di che si tratta? Le Ico sono un meccanismo che combina alcune caratteristiche del crowdfunding e delle Ipo (le Initial Pubblic Offering comunemente usate in borsa) e che permette alle imprese di intercettare investimenti in criptovaluta da parte del pubblico – come accade su Kickstarter – compensandoli con una percentuale della proprietà aziendale o degli utili, quando ci saranno. In Cina, nonostante il divieto, si sta sviluppando una rete clandestina, lontana dagli occhi degli organi di vigilanza, in cui si possono ancora finanziare aziende tramite valute digitali. Investitori e intermediari finanziari lo sanno: il trading di bitcoin e di altre criptovalute è più fiorente che mai. «Si possono chiudere gli scambi, ma non si può fermare la domanda fortissima che sorregge queste forme di investimento», ha ammesso di recente Leon Liu, amministratore delegato di Bitkan, società che ha sede a Shenzhen e fornisce dati e servizi sul trading in valuta digitale. Secondo Liu l’errore di Pechino è stato vietare forme di investimento come le Ico, quando sarebbe stato meglio regolamentarle. «In effetti molte Ico in Cina erano solo truffe per racimolare soldi senza regole chiare sui possibili vantaggi per gli investitori», dice al Wall Street Journal, Regina Lai, direttore commerciale di Sosobts, piattaforma di data analysis specializzata in valute digitali, «ma come in ogni altro azzardo speculativo con le Ico puoi guadagnare un sacco di soldi ma puoi anche perdere tanto». Intanto la febbre da bitcoin non accenna a spegnersi. Dopo il crollo a settembre causato dalla stretta attuata dalla banca centrale cinese nei confronti delle Ico, il valore della moneta virtuale è tornato a crescere. «Only rises, does not fall» (“cresce soltanto, non cala”) si legge nella presentazione di un’azienda cinese di logistica che cerca di attirare investitori sfruttando il trading di criptovaluta. Illegalmente, secondo Pechino, che però deve fare i conti con un sottobosco sempre più in fermento.