La Stanpa 14.10.17
Cacciari
“Una legge ignobile per fermare i grillini
Ma ora alimenterà populismi peggiori”
Il filosofo Cacciari: “Temo che Matteo si sia bevuto il cervello”
di Francesco Grignetti
«Sbaglierò
io, sono pronto a inchinarmi davanti ai grandi strateghi della
politica, ma mi sembra che Renzi stavolta si sia bevuto il cervello...».
Caustico come sempre, il professor Massimo Cacciari. Che vede nero,
anzi nerissimo. «Siamo sull’orlo di un’esplosione di malcontento che non
verrà più controllata da nessuno. Qui si gioca con il fuoco».
Cacciari, questa legge elettorale non le va proprio giù.
«Lasciamo
perdere che si riproduce un Parlamento di nominati. E lasciamo perdere
che lo fanno a colpi di voti di fiducia. Quel che più mi indigna è che
fanno una legge solo per fottere i grillini; li capisco se protestano. È
stata una mossa ignobile. In cambio dal giorno dopo avremo
l’ingovernabilità delle accozzaglie politiche. Delle pseudocoalizioni.
Della paccottiglia. Più una marea di partitini perché lo sbarramento al
3% è una burla».
Ma la legge non nasce per aiutare il formarsi di coalizioni omogenee?
«Guardi,
la logica di questa legge è chiarissima. Con i collegi, i grillini
vengono tagliati fuori perché non hanno nessuno con cui coalizzarsi e
gli resta solo la quota proporzionale. Ma il Pd secondo me non ha fatto
bene i suoi calcoli. Renzi con chi si va ad alleare? Con Alfano? Non so
in Sicilia, ma qui al Nord con Alfano i voti si perdono. Oppure con
Pisapia? Ma dai. L’unico effetto che vedo è che bersaniani e compagnia
si raggrupperanno in chiave antirenziana. E che anche il centrodestra si
unirà: dio non voglia, magari vincerà le elezioni. Capisco bene,
quindi, l’interesse di Berlusconi: gli hanno ridato centralità. E
capisco pure l’interesse di Salvini, che si è fatto i suoi calcoli, e
medita di ripercorrere la strada di Bossi che nel 1994 si fece pagare
caro, in numero di seggi sicuri, l’appoggio a Berlusconi».
Meglio sarebbe stato, per Renzi, affidarsi al proporzionale?
«Certo.
Non ci sarebbero state queste forzature che sono tutte fascine per il
fuoco grillino. E poi, una volta in Parlamento, i partiti avrebbero
visto il da farsi. Al limite, anche un accordo con Forza Italia sarebbe
stato visto come il male minore. Ma ora, con le coalizioni contrapposte,
come possono immaginare di fare un governo assieme il giorno dopo il
voto? Tatticamente parlando, io questa mossa di Renzi non la capisco
proprio».
Forse si guarda un po’ troppo alle dinamiche di Transatlantico e non abbastanza alla società italiana?
«Appunto.
Io vedo solo l’ossessione di non far vincere i grillini, che con il
proporzionale magari sarebbero arrivati primi e Mattarella avrebbe avuto
l’imbarazzo di dare l’incarico a Di Maio. Ma intanto si approfondisce
il fossato tra la politica e la società. E temo seriamente che dopo i
grillini vengano altri populismi, eversivi, non antipolitici ma
antisistema. Bisognerebbe pensare più alla povertà, alle diseguaglianze,
alla disoccupazione giovanile che sta al 35%, al precariato universale.
Invece no, procedono a colpi di maggioranza, e non fanno altro che
rinfocolare i risentimenti».