La Stampa19.10.17
L’agenda di Xi tutto il potere resta allo Stato
Il presidente ha parlato per oltre 3 ore ai delegati Qual è la sua idea di Cina?
di Francesco Radicioni
La
Cina è entrata in una nuova era. Il presidente Xi Jinping si è preso
quasi tre ore e mezzo per spiegare la propria visione del futuro della
Cina e del ruolo che Pechino deve avere nel mondo. «Bisogna lavorare
senza sosta per la realizzazione del sogno cinese di grande rinascimento
nazionale», ha detto Xi Jinping nella cerimonia di apertura del 19°
Congresso del Partito Comunista. Davanti agli oltre 2.200 delegati
arrivati a Pechino per l’evento più importante nella liturgia del potere
cinese, Xi ha chiarito che la sua presidenza vuole rappresentare uno
spartiacque nella storia della Repubblica popolare e che la missione che
si è dato ha un respiro che durerà decenni. «La costruzione di una
grande e moderna nazione socialista» e il sogno di fare della Cina un
Paese «forte, culturalmente avanzato e con una qualità della vita più
alta» non potranno essere - ha spiegato - «una passeggiata in un parco».
Insomma, è proprio per riuscire a raggiungere obiettivi così ambiziosi -
sembra dire tra le righe Xi Jinping - che è stato necessario accentrare
nelle proprie mani tanto potere come non si vedeva da decenni a
Pechino. Segretario del Partito comunista, Capo dello Stato, Presidente
della Commissione Militare Centrale e un’altra decina di cariche
ufficiali: molti sono i titoli collezioni in questi anni da Xi. Davanti
al gotha del potere di Pechino Xi Jinping ha elencato le molte sfide che
attendono la Repubblica popolare nei prossimi anni. Ha parlato di
economia: contenere i rischi finanziari, spingere sull’innovazione e
tutelare l’ambiente. L’impegno a «sostenere la crescita del settore
privato» è stato bilanciato dall’affermazione del controllo del governo
sulle politiche economiche e sulle imprese di Stato. Applausi quando ha
rivendicato i successi della lotta alla corruzione che ha punito
centinaia di migliaia di funzionari pubblici. Non c’è spiraglio per
un’apertura sulle riforme politiche. «Nessun sistema politico dovrebbe
essere considerato l’unica soluzione possibile - ha detto - e non
dovremmo limitarci a copiare modelli di altri Paesi». Xi Jinping ha
anche elencato i successi della propria politica estera: il G20 di
Hangzhou, le nuove Vie della seta e la creazione dell’Asian
Infrastructure Investment Bank. Mostrando la determinazione della
Repubblica popolare nel difendere ovunque - a Taiwan, Hong Kong o nel
Mar Cinese Meridionale - la propria sovranità, Xi Jinping ha anche
offerto al mondo un nuovo modello «per quei Paesi che vogliono stimolare
lo sviluppo, senza sacrificare la propria indipendenza».