lunedì 9 ottobre 2017

La Stampa 9.10.17
“La mia unica regola: non annoiare i ragazzi”
di F. Ama.

Chiara Spalatro ha iniziato a utilizzare i video nelle sue classi tre anni fa. Insegna italiano e storia nella scuola media Alighieri-Spalatro di Vieste, in provincia di Foggia. È una convinta sostenitrice delle classi capovolte, quelle in cui si insegna rovesciando il metodo tradizionale. Niente più lezioni frontali in classe e compiti a casa. A scuola si lavora con pc, tablet e smartphone per risolvere problemi e sperimentare quello che si è imparato. A casa si seguono lezioni video o spiegazioni preparate dai docenti in versione podcast, testi condivisi tra più docenti. E quindi ha aperto un canale YouTube e portato la rivoluzione in classe. «Ai miei studenti almeno due volte a settimana non assegno compiti ma video. Li realizzo io stessa a casa con il mio pc, seguendo le lezioni del programma scolastico e alcune regole. Non devono essere troppo lunghi né lenti. I ragazzi devono riuscire a vederli fino in fondo senza annoiarsi. Il consiglio è di vederli una prima volta per intero, quindi di rivederli fermandosi di tanto in tanto per prendere appunti. Sulla base del lavoro svolto a casa, lavoriamo poi in classe senza interrogazioni ma parlando tutti insieme in modo che tutti siano sempre coinvolti».
I ragazzi sono contenti salvo qualcuno che preferisce studiare sul libro. «Non mi oppongo. Questo metodo non esclude affatto il libro, il testo è il punto di partenza dell’intera lezione». Non tutti hanno il wifi a casa per vedere con tranquillità i video. «Ma si organizzano, si vedono a casa di qualcuno o vanno in biblioteca dove c’è la connessione wifi», assicura Chiara Spalatro.
I problemi iniziano quando lasciano le medie e vanno alle superiori dove di nuovo si ritrovano con i compiti a casa e le interrogazioni. «Nessun problema, nella peggiore delle ipotesi avranno fatto un’esperienza diversa sviluppando competenze che aprono nuovi orizzonti», risponde la loro professoressa.