La Stampa 6.10.17
«Confini e migranti, così i nuovi leader chiederanno all’Ue di cedere sovranità»
La
destra trionfa, i nazionalisti eredi di Haider guadagnano 11 seggi.
Professoressa Kathrin Stainer-Hämmerle, docente di Politica
all’università di Klagenfurt, come lo spiega?
«È chiaro che gli
austriaci non volevano vedere uno scenario con una persona come Strache
cancelliere. Anche il presidente Van der Bellen si è espresso in questo
senso negli scorsi giorni. Ora, però, bisogna aspettare di vedere la
coalizione che uscirà dalle urne. Potrebbero volerci molti giorni, nel
’99 ne servirono 120 per formare un governo».
Cosa ritiene più probabile?
«Il
cancelliere uscente Kern ha fatto molti errori, avrebbe dovuto andare a
elezioni anticipate molto tempo fa. Quando aveva sondaggi molto
positivi dalla sua e, arrivato di traverso in politica (era manager
delle ferrovie austriache, ndr), era visto come la possibilità di una
svolta per il Paese. Kern ieri ha fatto trapelare, all’interno del
partito, che potrebbe stare anche all’opposizione».
In questo modo lascerebbe la strada libera a una coalizione Övp- Fpö.
«Esatto. E a quel punto resta da vedere quante e quali concessioni lascerà Kurz ai liberalnazionalisti in termini di ministeri».
Cosa deve temere l’Europa per la svolta a destra dell’Austria?
«Misure
restrittive in materia di migrazione, protezione dei confini esterni o
interni. Se arriva al governo Strache, Merkel e Macron non avranno
dall’Austria certo il sostegno auspicato. Kurz vuole anche un “patto di
sussidiarietà”, cioè gli Stati devono poter decidere di più su molte
questioni, Bruxelles deve arretrare».
E l’Italia, cosa deve temere? Confini chiusi al Brennero?
«Sì,
potrebbe essere. L’Austria è un Paese per tradizione piuttosto neutrale
da dopo la Seconda Repubblica. Ma se a livello interno ci saranno
pressioni in questo senso, il tema migranti continuerà ad essere
dominante».
[l. tor.]