La Stampa 6.10.17
In classe debutta il Corano
Nella scuola di Biella l’ora di religione è per tutti
Esperimento al via in un quartiere popolare
L’insegnante: “Così nessuno deve uscire dall’aula”
di Stefania Zorio
I
bambini in classe leggono la Bibbia, ma anche il Corano. Succede alla
scuola elementare di Chiavazza, uno dei quartieri più popolosi di
Biella, dove c’è una grande concentrazione di case popolari e di
immigrati. Qui l’insegnante di religione insegna ai suoi bambini il
rispetto per il prossimo, ma soprattutto la necessità di conoscersi e di
convivere, attraverso i fondamenti del cattolicesimo e delle altre
religioni. Stefania Laveder è nella scuola da 20 anni. Oggi ha 11 classi
e 250 allievi, con i quali ha un modo tutto suo di rapportarsi: «Non ho
mai capito perchè durante l’ora di religione qualcuno debba essere
lasciato fuori dalla classe. Tutti i bambini devono imparare a
conoscersi e a stare insieme. In questa scuola ci sono tre o quattro
allievi per classe che non sono italiani. Qualche anno fa erano anche di
più, ma per via della crisi molti se ne sono andati». Stefania Laveder
non vuole convertire nessuno: «Ognuno ha la propria cultura e deve farne
tesoro – continua –. Ma è giusto che conosca anche quella del suo
compagno. Il mio obiettivo è semplicemente fare trovare a questi bambini
un punto di incontro, dando spazio a tutti. E in ogni caso, all’inizio
dell’anno, spiego sempre ai genitori il mio programma, per chiedere loro
se sono d’accordo».
Tra le esperienze che l’insegnante ha fatto
vivere ai sui allievi c’è quella della «gita monoteista», come l’ha
chiamata lei stessa. Partendo da scuola, i bambini in una giornata hanno
visitato una chiesa cristiana, una sinagoga e una moschea. «Io stessa,
per approfondire la mia conoscenza, sono andata in moschea per sapere
qualcosa in più sulla religione islamica. Due mie allieve mi hanno anche
regalato un Corano». A Natale gli studenti parlano della «nascita di
Gesù», come la chiamano i musulmani. E i piccoli italiani sono molto
incuriositi quando, parlando di sacramenti, l’insegnante spiega come
avviene il battesimo nelle altre religioni: «I rituali sono molto
diversi – racconta -. I musulmani ai neonati sussurrano le prime parole
del Corano, affinchè la fede entri subito nel loro cuore. E i bambini
sono inteneriti da questo». Nelle sue lezioni Stefania Laveder punta
molto sulle letture ad alta voce, ma anche sui confronti e sui
paralleli: «Ogni tanto, quando affrontiamo il tema della preghiera,
cerco un bambino che non sia di religione cattolica, che non abbia
timore e che sia disposto a leggerne una della sua fede davanti a tutti.
Poi la mettiamo in relazione con il “Padre nostro”».