La Stampa 2.10.17
Riecco cento franchi tiratori sul Rosatellum
di Carlo Bertini
L’esordio
in commissione affari costituzionali dell’ultimo accordo trasversale
sulla legge elettorale sarà domani, ma non è quella la sede di voto che
impensierisce i contraenti del patto, Pd, Fi, Lega e Ap. È piuttosto
l’aula della camera, dove i voti segreti saranno tanti e dove gli
strateghi del Pd temono incursioni dei franchi tiratori per affossare il
nuovo sistema di voto, «rosatellum». La cosa curiosa è che nei calcoli a
spanne, fatti ai piani alti dei gruppi parlamentari, ricorre un numero
già foriero di guai per il Pd. Se i voti di scarto su cui può contare il
«rosatellum» saranno circa 140 sulla carta (una maggioranza più che
corposa), vengono messi in conto un centinaio di franchi tiratori: cifra
che ricorda i 101 che azzopparono la candidatura di Prodi al Colle.
Stavolta però saranno ben distribuiti tra i vari gruppi. «Tra i
distinguo dei parlamentari del nord di Forza Italia, e quelli delle
minoranze Pd, che temono vi siano troppe candidature bloccate, saranno
in tanti a votare contro, ma contiamo lo stesso di farcela», dicono i
dirigenti Dem. Se passasse alla Camera intorno a metà ottobre, il
«rosatellum» però dovrebbe fermarsi un mese prima di sbarcare al Senato:
e nel mezzo ci sarà il voto siciliano con le sue possibili
ripercussioni. Insomma le certezze sui posizionamenti reali dei vari
partiti al voto di primavera, grazie al calendario delle Camere
impegnate con la manovra, si avrà a fine novembre.
Stop «taglia zero»
È
l’ultima battaglia in ordine di arrivo dei 5stelle, una proposta di
legge lanciata da una deputata siciliana, Azzurra Cancelleri, sorella
del candidato alla regione, che punta a stroncare il dogma delle modelle
“taglia zero”. Quattro articoli. Dal divieto d’impiegare in sfilate o
campagne pubblicitarie modelle con un indice di massa corporea (rapporto
tra peso e altezza) pari o inferiore a 18,5, indicato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come livello al di sotto del
quale si può parlare di malnutrizione. All’obbligo di un certificato
medico e di una valutazione psicologica che attestino l’assenza di
disturbi alimentari per poter sfilare. Le sanzioni: da una multa di
75mila euro alla reclusione fino a sei mesi; e per i media e tutti quei
soggetti che promuovono un’immagine di eccessiva magrezza.