La Stampa 26.10.17
Effetto Nord-Est sulle elezioni
Per 7 su 10 spinta al centrodestra
Il sondaggio di Piepoli: il 68% degli italiani non è sorpreso dal risultato delle consultazioni in Lombardia e in Veneto
di Nicola Piepoli
Abbiamo
interrogato l’opinione pubblica per capire qual è il sentimento degli
italiani nei confronti dei referendum per l’autonomia di Lombardia e
Veneto della scorsa domenica.
Ma i cittadini sono davvero
informati sull’esito delle due consultazioni? Per quanto riguarda il
voto in Lombardia, sette italiani su dieci sanno che ha vinto il “Sì”,
ma ben tre su dieci pensano erroneamente che sia stato raggiunto il 51%
degli aventi diritto al voto. C’è disinformazione anche sull’esito del
referendum in Veneto: un italiano su quattro, infatti, crede in modo
sbagliato che nella regione non sia stato superato il quorum pari al
51%.
In ogni caso va detto che il risultato in termini di
affluenza è stato determinato da una cultura diversa nelle due regioni.
Quella della Lombardia - e in particolare di Milano - discende da una
storia in cui il capoluogo, salvo che nell’Alto Medioevo, non è mai
stato capitale e in tempi più recenti ha avuto come capitali Madrid,
Vienna e, recentissimamente, Roma; quindi è abituato a disinteressarsi
della «cosa pubblica» che, affidandosi a regnanti «stranieri», certe
volte, come con Maria Teresa d’Austria, gli ha portato ricchezza.
Totalmente diversa è la storia del Veneto e di Venezia che per dieci
secoli è stata una grande regina del Mediterraneo. È perfettamente
giustificato quindi il fatto che il territorio di Venezia sia stato più
vicino a un voto che sente riaffiorare l’antico spirito di indipendenza.
In
ogni caso l’errore piuttosto forte dell’italiano medio nella visione
del quorum e quindi dei risultati apparentemente simili indica un certo
disinteresse, al di fuori delle due regioni, nei confronti di questo
referendum. In fondo, per l’italiano medio, il suo concittadino
lombardo-veneto ha fatto una semplice passeggiata ed è andato a votare
senza quasi salutar nessuno. Cosa questa confermata dalle successive
domande che riguardano la sorpresa in funzione dell’esito del
referendum, che è stata quasi inesistente, e il sentimento provato di
fronte al “Sì” totalitario dei votanti che si è distribuito quasi
equamente tra sentimento positivo e sentimento negativo mentre la
maggioranza relativa degli italiani si è schierata verso un sentimento
di pura e semplice indifferenza.
Che conseguenza sui territori
regionali avrà secondo gli italiani l’esito di questi referendum? Quasi
nessuna in termini politici perché meno di uno su 10 degli intervistati
pensa a qualcosa di simile alla Catalogna: si tratta in fondo di una
cosa che potrà portare «più soldi» alle due regioni o al massimo un
trattamento simile a quello delle altre regioni italiane a statuto
speciale.
Viceversa qualche conseguenza è prevista per le future
elezioni politiche. Sette italiani su dieci pensano che qualche
influenza del “Sì” del Lombardo-Veneto ci sarà quando andremo tutti a
votare in primavera e la maggioranza pensa, a torto o a ragione, che
questo “Sì” incrementerà più o meno marginalmente i voti raccolti dal
centrodestra e dalla destra.
In un certo senso le due regioni,
attualmente guidate dal centrodestra, hanno acceso una miccia più o meno
esplosiva a favore della loro parte politica.