La Stampa 20.10.17
Dracula nella Grecia di Platone
di Andrea Colombo
Vampiri,
licantropi, fantasmi non sono frutto della fervida fantasia romantica.
Già l’antica Grecia era abitata da una schiera numerosa di creature del
«mondo di mezzo», né uomini né dei, a volte malvagi a volte amichevoli,
affascinanti come le sirene o mostruosi come Polifemo. È merito di
Giorgio Ieranò, professore di Letteratura greca all’università di
Trento, aver riportato alla luce questo universo misterioso nel suo
saggio Demoni, mostri e prodigi. L’irrazionale e il fantastico nel mondo
antico (Sonzogno, pp. 158, € 15).
Ieranò prende le mosse dal
lavoro del grecista irlandese Eric Dodds, che negli anni 50 rivoluzionò
gli studi di mitologia antica, dimostrando che la Grecia di Platone non
era solo logos e fredda razionalità, apollinea chiarezza classica, ma
anche riti orgiastici bizzarri, superstizioni, maghi e fattucchiere.
Accanto all’impassibile Apollo si agitava Dioniso. E così scopriamo che
figure dell’oltretomba come le Chere o le Erinni succhiavano il sangue
dalle loro vittime, ben prima che arrivasse Bram Stoker a illuminarci
con il suo Dracula. Anche il mito del licantropo affonda le sue radici
nell’Atene dei filosofi. Platone rivela che chi assaggiava viscere umane
durante i sacrifici compiuti in onore di Zeus si trasformava in lupo.
Il
libro di Ieranò è affascinante e aperto a infinite suggestioni, pur
rimanendo intatto l’insondabile mistero della Grecia antica e la nostra
incapacità, in quanto uomini moderni immersi nel «paradiso» della
tecnica e dei telefonini, di penetrarlo e svisceralo a fondo. La
razionalità dell’Ellade, al contrario della nostra, era aperta al
trascendente e non escludeva la presenza di esseri che sfuggono alla
comprensione eppure possono influenzare la vita di tutti i giorni:
demoni, ninfe, arpie. Ieranò cerca di lanciare un ponte tra modernità e
antichità. «Il mostro mitologico può reincarnarsi nel marziano», scrive.
Suggerisce che Guerre stellari rinnovi l’epopea degli antichi eroi. Ma
forse il mondo magico della Grecia classica, abitato da creature celesti
o infernali, è scomparso da tempo in Europa e non basteranno i
bestseller di fantasy o i trucchi cinematografici di Hollywood a farlo
risorgere.