La Stampa 19.10.17
Le donne non fanno sistema
di Linda Laura Sabbadini
Asia
Argento denuncia pubblicamente la violenza subita da uno dei maggiori
produttori di Hollywood, Harvey Weinstein, lo denuncia insieme a tante
altre vittime. La valanga di accuse che si è abbattuta su Weinstein ha
creato un vero terremoto.
nel giro di pochi giorni il potere
sessista di Weinstein si sgretola. Fuori dal club degli Oscar, fuori dal
sindacato produttori, via la Legione d’Onore. Il produttore che
considerava le donne sua preda deve fare le valigie e sparire. Non solo.
I social vengono invasi da twitter virali in tutto il mondo, tantissime
donne si scatenano e partendo dalla loro voglia di libertà e di
normalità cominciano a raccontare le loro storie di ricatti sessuali sul
lavoro, di violenze subite, da bambine, da adulte, da anziane. Da
disoccupate, da operaie, da precarie, da dirigenti, da artiste e da
libere professioniste. Tante storie terribili, partendo da sé, dal
proprio vissuto, che accomunano tutte. Non vogliono obbedire al maschio
di turno che solo perché ha il potere si sente in dovere di esercitarlo
per dominare e ricattare sessualmente una donna. Se vi fermate a leggere
le testimonianze fanno impressione. Voi uomini, leggetele, e provate ad
immaginare per un momento come vi sentireste, subendo le stesse
violenze, l’umiliazione, la vergogna, la paura, l’angoscia…. Ma accanto
alle donne che hanno reagito ci sono stati anche tanti uomini e questa è
una cosa molto bella. Uomini che hanno sensi di colpa? Può essere, ma
non credo sia così per tutti. Mi oriento a credere che siano uomini che
hanno capito e che sono cambiati, condividendo le loro vite con donne
che libere tentano e vogliono esserlo. Purtroppo non credo che questi
uomini siano la maggioranza. Ma penso che debbano scendere in campo con
forza, sono alleati preziosi in una battaglia di civiltà. Ma torniamo ad
Asia Argento. Oltre ai tantissimi messaggi positivi Asia è stata
colpita non solo da attacchi maschili, molti dei quali ignobili e
violenti, ma anche da attacchi femminili, le viene rinfacciato di non
aver denunciato prima, di averne ricavato vantaggio, cosa che lei
assolutamente nega. Io pongo a tutti una domanda: il problema è come
reagisce una donna alla violenza o il fatto che l’uomo si permette di
farla? Per me è il fatto che l’uomo si permette di farla. Il problema è
che una ragazza si mette la minigonna, oppure che l’uomo approfitta di
lei? E’ giusto che la donna debba adeguarsi, perché l’uomo ha le sue
esigenze sessuali? E le donne non ce l’hanno? Eppure non violentano gli
uomini. E come facciamo a rinfacciare ad una donna che non ha denunciato
prima? C’è chi non ne parla con nessuno per tutta la vita! Lo dicono i
dati , specie sui ricatti sessuali sul lavoro. C’è chi ci riesce da sola
e subito a reagire, ma anche chi ci mette 20 anni. Deve diventare una
colpa? Come possiamo diventare noi giudici di questo? Nessuno può farlo.
Asia rimane molto colpita dalla reazione di una parte delle donne e
decide di andare a Berlino, dichiarando che preferisce andare lì, perché
nel nostro Paese le donne non sono sufficientemente unite. Ebbene,
capisco l’amarezza. Ma penso anche che tutte le donne possano mettersi
d’accordo su un punto: combattere unite contro i ricatti sessuali sul
lavoro, combattere unite contro la violenza maschile sulle donne. Unite
siamo una potenza. E lo siamo ancora di più se ci uniamo con gli uomini
che credono che questa sia una battaglia vera di qualità della vita di
tutti. Tutte le donne devono sapere che è più ciò che ci unisce che ciò
che ci divide. Ci deve unire la battaglia per la nostra libertà. Lo so,
sono un’inguaribile sognatrice ed ottimista. Ma prima o poi ci
riusciremo.