il manifesto 1.10.17
Il Gip: l’accusa delle due ragazze ai carabinieri è «estremamente verosimile»
Firenze.
Per il Giudice delle indagini preliminari non c’è alcuna
«macchinazione» da parte delle due studentesse statunitensi di 19 e 21
anni
Il racconto delle due studentesse americane che
hanno denunciato di essere state violentate da due carabinieri in
servizio, a Firenze, la notte del 6 settembre scorso, è «estremamente
verosimile», e non c’è alcuna «macchinazione» da parte delle due
statunitensi di 19 e 21 anni. Ad affermarlo è il Gip del tribunale di
Firenze Mario Profeta che tra domani e dopodomani dovrebbe decidere la
data dell’incidente probatorio richiesto dal pm titolare dell’inchiesta,
Ornella Galeotti, per raccogliere la deposizione delle vittime. Le due
ragazze, che sono rientrate negli Stati uniti, potrebbero essere sentite
il prossimo 10 novembre, anche in teleconferenza se non dovessero
riuscire a tornare in Italia.
La prima richiesta di incidente
probatorio è stata respinta per un vizio di forma sollevato dagli
avvocati difensori dei due carabinieri. Nell’ordinanza apposita, il
giudice ripercorre la vicenda – come riferiscono i giornali locali – e
definisce «estremamente verosimile l’ipotesi che i rapporti sessuali
siano stati consumati contro la volontà o comunque senza un consapevole e
percepibile consenso delle due ragazze».
Nel documento si riporta
anche la trascrizione della prima telefonata alla polizia, giunta alle
3:48 del 7 settembre: «Venite a prenderci per favore. Violentati dalla
polizia. Polizia macchina. La casa…». E la ricostruzione del racconto
dettagliato delle violenze, confermato da altre due ragazze che
coabitavano con le vittime e che le hanno raccolte in lacrime.
Per
il Gip però non è necessaria l’interdizione dal servizio dei due
carabinieri per un anno richiesta dal pm, in quanto si ritiene al
momento sufficiente la sospensione disposta dall’Arma e inoltre «il
clamore internazionale della vicenda non rende plausibile l’ipotesi di
un rientro in servizio dei due indagati».