il manifesto 17.10.17
«La Spoe ha rincorso la destra. Così Kurz si è preso l’Austria»
Elezioni.
Intervista a Alev Korun, parlamentare dei Verdi, sul crollo del
partito. Vienna resta rossa: «La variante più probabile è un governo
nero-azzurro con conseguenze catastrofiche in ogni campo, a partire dai
migranti. La Fpoe non vuole alcuna integrazione»
di Angela Mayr
VIENNA
Non hanno potuto trattenere le lacrime i Verdi, in tanti, all’arrivo
dei risultati elettorali, dalla capolista Ulrike Lunacek in giù. Troppo
ingiusti, non meritavano un tracollo totale. Forse per un pelo rimangono
addirittura fuori dal parlamento.
Con il 3,9% se non riescono a
recuperare lo 0,1% per raggiungere il quorum. Può arrivare dalle schede
per corrispondenza non ancora scrutinate. Da 31 anni sempre in
parlamento, nel 2013 avevano ottenuto il 12,5%. Sempre all’opposizione,
voce fondamentale a sostegno di movimenti e diritti negati e al governo
in molte città e regioni austriache.
Interi quartieri di Vienna a
maggioranza verde sono crollati. Nella loro roccaforte Vienna Neubau
hanno perso il 21%. Perdite gravi anche a Graz, Innsbruck, Salisburgo.
Voti per la maggioranza andati ai socialdemocratici.
Ad entrare in
parlamento ce l’ha fatta invece uno dei fondatori dei Verdi Peter Pilz,
che ha lasciato il suo partito solo pochi mesi fa costituendo una
propria lista.
Durante una pausa delle riunioni fiume in corso
abbiamo parlato con Alev Korun, parlamentare verde dal 2008, portavoce
per i diritti umani, migrazioni e integrazione. Nata ad Ankara, è
immigrata in Austria a 19 anni.
Come spiega la svolta a destra in
atto? Solo 10 mesi fa, quando è stato eletto presidente della repubblica
Van der Bellen, la sinistra-liberale era maggioranza al 54%
sconfiggendo Hofer.
La considero lo sbocco finale di un lungo
processo che è iniziato negli anni ’90, con i due partiti della grande
coalizione popolari e socialdemocratici che hanno cominciato a fare
propri sempre di più i contenuti portati avanti dall’estrema destra.
Fino ad arrivare a oggi. Anche in questa campagna elettorale la Spoe sul
problema migranti non si è contrapposta con contenuti alternativi, come
si è visto nel video che hanno girato. (Mostra il cancelliere Christian
Kern al bar comprensivo verso la gente che esprime paura verso i
migranti. In seguito Kern ne ha girato uno opposto, dove mostra sostegno
per il lavoro delle ong, nda).
Abbiamo sempre detto che copiare
la destra non serve a niente, serve solo a farla vincere. Poi hanno
contato anche altre cose, il clima generale che si respira nel mondo, da
Trump a Orbán.
Il presidente della repubblica è verde, ma il suo
partito rimane fuori dal parlamento, salvo un miracolo. Non è un
paradosso? Cosa è successo, perché questa catastrofe?
Noi siamo
gli unici che da sempre ci battiamo contro i tagli allo stato sociale,
per i diritti umani, i diritti civili, contro il cambiamento climatico,
ma i media non ne parlano quasi mai. Scrivono invece che ci mancano i
contenuti, tutti a chiedere dove sono i contenuti dei Verdi. Oppure ci
accusano del contrario, di avere troppi contenuti, troppo sociali ,
troppo difficili. È stato un insieme di fattori che ci ha portato alla
sconfitta: il conflitto con la nostra organizzazione giovanile finito
male con la loro espulsione, il ricambio improvviso al vertice alla
vigilia delle elezioni, la scissione di Peter Pilz con un nuova lista.
Della crisi dei Verdi i giornali erano pieni. Poi da settimane la
campagna elettorale era tutta una lotta per il primo posto, lasciando
poco spazio ai partiti piccoli.
Quali conseguenze trarre dal clamoroso insuccesso?
Siamo
in piena discussione su questo. È necessario ripartire su basi nuove,
da zero, riorganizzarci, che non significa semplicemente ricambio al
vertice.
Che effetti avrà un governo nero-azzurro sui migranti?
Non
è ancora deciso che ci sarà, ma è la variante più probabile. Saranno
catastrofiche in ogni campo. La Fpoe non vuole alcuna integrazione,
parte da un concetto di diseguaglianza tra le persone. Non le interessa
la convivenza pacifica tra persone e culture diverse, punta alla
divisione della società sobillando la guerra tra poveri e culture
diverse. Ogni volta che si vota in parlamento o al comune di Vienna su
risorse da destinare, per esempio, a corsi di tedesco sono contrari. Ma
poi accusano i migranti di non imparare e parlare il tedesco.