il manifesto 14.10.17
Cgil, Cisl e Uil: cento piazze per una manovra
La
protesta. Manifestazioni oggi in tutto il Paese per una legge di
Bilancio che contenga welfare, occupazione e pensioni. Lunedì l'incontro
con il ministro Poletti e l'approdo della finanziaria in Consiglio dei
ministri
di Antonio Sciotto
Alla vigilia della
presentazione della legge di Bilancio – attesa lunedì al Consiglio dei
ministri – i sindacati si fanno sentire: manifestazioni oggi in molte
città italiane, a partire da Milano, Firenze e Matera, dove parleranno
in piazza rispettivamente Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan
(Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). La piattaforma di richieste è tanto
semplice quanto difficile da concretizzare – lavoro, previdenza, welfare
e sviluppo – visto che il governo guidato da Paolo Gentiloni sembra
guardare ad altre priorità. E intanto, sempre per lunedì ma in
mattinata, il ministro del Lavoro Poletti ha convocato i tre sindacati,
giusto per non interrompere il dialogo in una fase sicuramente non
delicata.
Ieri, comunque, il Consiglio dei ministri non è rimasto
con le mani in mano: ha varato il dl fiscale allegato alla legge di
Bilancio, con misure – dalla rottamazione bis delle cartelle esattoriali
a una estensione dello split payment – che il ministro dell’Economia
Pier Carlo Padoan ha definito «propedeutiche alla legge di Bilancio».
Una
efficienza che non concquista Cgil, Cisl e Uil, che hanno già preparato
le bandiere da srotolare in tante piazze. Pronte a rivendicare: 1) più
risorse sia per l’occupazione giovanile che per gli ammortizzatori
sociali; 2) il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età
pensionabile legato all’aspettativa di vita; 3) un meccanismo che
consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono
lavori discontinui; 4) riduzione dei requisiti contributivi per
l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di
cura; 5) l’adeguamento delle pensioni in essere.
E non basta, Cgil
Cisl e Uil chiedono ancora: la piena copertura finanziaria per il
rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico
impiego; risorse aggiuntive per la sanità e il finanziamento adeguato
per assistere che non è autosufficiente.
Camusso ricorda che molte
richieste del sindacato (come quelle sulle pensioni e sulla previdenza
dei giovani) erano già «in gran parte contenute nel verbale sottoscritto
un anno fa» con il governo. «Sono – spiega la leader Cgil nel dettaglio
– il congelamento dell’aumento automatico dell’età pensionabile legato
all’aspettativa di vita, la costruzione di una prospettiva previdenziale
per i giovani e il riconoscimento del lavoro di cura, la modifica e
l’estensione dell’Ape sociale e dell’intervento per i lavoratori
precoci, la rivalutazione delle pensioni e migliori condizioni di
accesso alla previdenza integrativa».
E ancora, secondo la Cgil «è
importante rafforzare e sostenere gli investimenti, pubblici e privati,
e gli strumenti di politica attiva e passiva di governo del mercato del
lavoro, ad iniziare dalla proroga degli ammortizzatori sociali».
«Abbiamo
detto basta con le finanziarie lacrime e sangue, basta con le risorse
distribuite a pioggia o a fini elettorali», aggiunge la segretaria Cisl
Furlan. «Con le poche risorse a disposizione – aggiunge -si possono fare
provvedimenti importanti per le assunzioni dei giovani, per le
infrastrutture e gli investimenti in innovazione, ricerca, formazione,
rinnovare i contratti pubblici e ridurre la povertà». «Occorre
selezionare bene gli interventi e guardare ai bisogni veri delle persone
– conclude Furlan – Servono incentivi fiscali per le imprese che
investono non solo in tecnologia ma anche nel capitale umano e nella
formazione dei lavoratori. Bisogna irrobustire l’apprendistato,
finanziare le politiche attive e l’alternanza scuola lavoro. E poi
dobbiamo far crescere le buste paga dei lavoratori e le pensioni
bloccate da anni. C’è una questione salariale nel nostro paese».