Il Fatto 5.10.17
“Lotteremo per una legge elettorale costituzionale”
L’avvocato “Antitalikum”: “Difendiamo la Carta dal testo di Rosato”
di Felice Besostri
Pubblichiamo l’intervento che l’avvocato Besostri ha tenuto nel convegno dei Comitati del No lunedì scorso
Secondo
il programma, dovrei parlare della necessità di verità della
rappresentanza che solo un sistema elettorale proporzionale può dare. Ma
dopo gli interventi che mi hanno preceduto, parlare ora di
proporzionalità è come “portare vasi a Samo”, inutile e superfluo.
Ritengo, invece, più interessante riferirvi dei lavori del gruppo degli
avvocati “Antitalikum”, da me coordinati, che hanno ottenuto
l’annullamento parziale dell’Italikum, nella parte più pericolosa, cioè
l’attribuzione di un premio di maggioranza, sempre e comunque, senza
alcuna soglia di partecipazione o di percentuale minima di voti al primo
turno grazie al trucco di un ballottaggio limitato alle due liste più
votate. Avevamo dedotto 13 motivi di incostituzionalità dell’Italikum,
da noi scritto rigorosamente con la kappa, un ricordo ideografico di
altre antiche battaglie democratiche e un 14° relativo a una norma
residuata dal Porcellum, le soglie del Senato fissate irragionevolmente
al doppio della Camera, pur avendo la metà dei membri. Siamo stati
preveggenti perché è una delle norme chiave dell’armonizzazione chiesta
dalla stessa sentenza n. 35/2017 e auspicata dai presidenti della
Repubblica e del Senato. L’annullamento parziale di due punti dei 13 non
ci soddisfa, ma parliamoci chiaro: quell’annullamento ha creato le
condizioni tecniche e politiche per la formazione di un quarto polo
civico, costituzionale di sinistra. Tuttavia, senza una legge elettorale
proporzionale, non potranno nascere soggetti politici in grado di
determinare nuovi equilibri politici per evitare una vittoria della
destra o una riedizione di un centro-finta-sinistra a egemonia Pd.
Giustamente dobbiamo mettere al centro la legge elettorale per averne
finalmente una costituzionale di tipo proporzionale. La maggioranza solo
numerica del Parlamento non si è rassegnata alla sconfitta del 4
dicembre e cerca una rivincita con la terza legge incostituzionale.
Dobbiamo impedirlo ed è possibile, perché entro novembre ci sono 10 dei
ricorsi Antitalikum maturi per la decisione. Il Tribunale dell’Aquila
deve depositare la decisione e il 13 ottobre è attesa la decisione del
Tribunale di Messina, il 26 e il 27 dello stesso mese rispettivamente
Lecce e Venezia. Siamo in tempo per portare in Corte costituzionale il
meccanismo elettorale incostituzionale del Rosatellum 2.0, il voto
congiunto per il candidato uninominale e per la lista bloccata
proporzionale, impugnando le norme dello stesso tenore vigenti per il
Trentino-Alto Adige. Il gioco è chiaro: andare a votare con norme
incostituzionali per ripetere lo sconcio del Porcellum dichiarato
incostituzionale dopo le elezioni. Se si vota con una legge
incostituzionale la Costituzione non sarà attuata e la vittoria dei No
al referendum tradita.
45.000 firme
L’appello dei comitati
Il
Coordinamento democrazia costituzionale – che prosegue le battaglie
dopo aver salvato col referendum la Carta dalla riforma del governo
renziano – ha approvato un appello in cinque punti per una nuova legge
elettorale che, sia chiaro, parta dal presupposto di far scegliere i
parlamentari dai cittadini. Al punto 1, per esempio, c’è scritto: “La
partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla
Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai
Costituenti e convalidato dal referendum del 2016, è fondato sulla
centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova
espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo”.
Tanti i nomi in calce: da Villone a Gallo, da Carlassare a Grandi fino
al presidente del comitato scientifico Pace. La petizione, lanciata dal
Fatto Quotidiano, può essere sostenuta firmando sulla piattaforma di
Change.org.