Il Fatto 2.10.17
C’è la Fedeli alla Festa Pd: gli studenti lavorano gratis in cambio di “crediti”
A Viterbo - Ecco l’alternanza scuola-lavoro ai tempi della ministra democratica
di Francesca Fornario
“Urgentissimo,
mi servono dieci ragazzi disponibili e con la divisa completa da sala
per una manifestazione importante a Viterbo con la presenza della
ministra dell’Istruzione. Ci sarò anche io, la sera del 09 Settembre.
Ricordatevi che passano come crediti formativi e potrebbe esserci anche
un rimborso spese”. Così recitava il post scritto da Riccardo Minciotti,
docente dell’Istituto Ipsea di Caprarola, sulla pagina Facebook della
scuola. Omettendo un dato: la “manifestazione importante” è la festa del
Pd. Alla vigilia dell’evento importante, il professore rincara la dose:
“Domani sera cerco con estrema urgenza personale di sala, anche ragazzi
di cucina che hanno la divisa di sala, è importante essere presenti. La
dirigente chiede la partecipazione”.
Sollecitati da queste
pressioni, allettati forse dal rimborso spese che poteva esserci e
ovviamente non c’è stato, sei minorenni in divisa da cameriere vengono
cooptati al ristorante della festa del Pd, al posto dei volontari che
una volta mandavano avanti le feste dell’Unità e che oggi devono aver
perso la volontà. Tanto che, anche a Genova, il partito aveva fatto
ricorso agli studenti in alternanza scuola lavoro per servire ai tavoli
dei ristoranti della festa Pd. Si allunga così la lista dei minorenni
messi a lavorare gratis – “Sono attività formative!”, precisano ogni
volta i docenti degli istituti – costretti a fare le fotocopie
all’anagrafe di Campobasso, a raccogliere le cozze a Messina, a pulire i
cessi a Ragusa, a portare i lettini ai clienti di una piscina-vip a
Parma, a fare camerieri, in 2.700, nel vicentino e via, così per un
milione e mezzo di studenti in alternanza scuola-lavoro ai quali la
riforma renziana della scuola impone 200 ore obbligatorie – 400 per gli
iscritti agli istituti tecnici e professionali – di “percorso
formativo”.
La denuncia, questa volta, è partita dai “Partigiani
della scuola pubblica”, un gruppo che raccoglie docenti sparsi in tutta
Italia e che la sera dell’evento importante ha tentato di confrontarsi
con la ministra Fedeli.
È tutto regolare, replica la dirigente
scolastica Andreina Ottaviani: “Gli studenti dell’istituto partecipano
da anni ad iniziative ed eventi, sempre gratis. Non hanno partecipato
alla festa del Pd ma presenziato all’intervento istituzionale del
Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli”, incidentalmente del Pd,
incidentalmente intervenuta alla festa Pd. “Un intervento istituzionale
può legittimamente definirsi tale se avviene in contesto istituzionale,
tale non è una festa di partito con pubblico accuratamente selezionato
come quella in questione”, osservano però i Partigiani della scuola
pubblica.
L’Italia è l’ultima in classifica tra i paesi europei
che investono in istruzione: 4.300 euro l’anno per studente contro i
6.200 della Germania e i 21mila della Svezia. Dei milioni investiti dal
governo, 100 vanno a finanziare l’alternanza scuola-lavoro. Paghiamo coi
soldi pubblici la formazione dei docenti che spediscono gli studenti a
lavorare gratis per enti e imprese private, sottraendo, nelle migliaia
di casi emersi, posti di lavoro retribuito ad altrettanti lavoratori.
Poi ci lamentiamo della disoccupazione e dell’analfabetismo funzionale
che colpisce, secondo l’Ocse, 3 italiani su 4: persone che a scuola
hanno imparato a leggere, ma non a comprendere il senso di quello che
leggono, sia che si tratti dell’editoriale di un giornale che del
libretto di istruzioni di un elettrodomestico. L’Italia è penultima in
Europa e quartultima al mondo sui 33 paesi analizzati dall’Ocse, avanti
solo a Indonesia, Turchia, Cile.
La ministra Fedeli ha rifiutato
di avvicinarsi ai docenti-partigiani che protestavano a pochi metri dai
cancelli della festa Pd e che le avevano chiesto un incontro. Si è fatta
fotografare al fianco degli studenti vestiti da camerieri. Tra i temi
al centro del dibattito della festa spicca il seguente: “Formazione e
lavoro. La sfida dell’occupazione”.