Il Fatto 25.10.17
CasaPound punta a “prendere” Ostia. Gruppi e gruppetti tra svastiche e raid
Da Forza Nuova ai nazi che confermano la “marcia su Roma” del 28 ottobre
di Enrico Fierro
Se
succederà sarà un miracolo. In soli 9 anni sono “usciti dalle fogne” e
ora puntano alla conquista dell’importante Municipio di Ostia. Sono i
“fascisti del terzo millennio” di Casapound, 3 mila iscritti dichiarati,
presenze da Bolzano a Palermo, concentrazione delle truppe nella
Capitale, quartier generale uno stabile occupato in zona Esquilino.
Luca
Marsella è il candidato a sindaco (mini) della spiaggia di Roma. “Il
nostro obiettivo è il ballottaggio”, dice, ma la speranza è che i
sondaggi riservati che circolano tra i partiti, soprattutto nelle stanze
segrete del Pd capitolino, siano aderenti alla realtà: li danno
addirittura primi sul partito di Renzi. Crescono quelli di Casapound e
godono anche di una certa libertà di azione. È successo l’estate scorsa,
quando il gruppo ha organizzato vere e proprie “ronde” anti-immigrati.
“Siamo qui per cacciare i venditori ambulanti dalle spiagge di Ostia”.
Applausi dei bagnanti e crescita del movimento nella distrazione di
tutti: polizia municipale, polizia di Stato, autorità. Il prefetto fece
una dichiarazione forte: “Sono atti che non possono essere tollerati”.
Ma solo a cose fatte. Come è tollerata, e da anni, l’occupazione del
palazzo all’Esquilino.
Non è più solo folklore nero. Associazioni e
formazioni politiche che si richiamano al Ventennio riempiono i vuoti
lasciati nelle periferie dai partiti. Lotta al degrado, attacchi agli
immigrati, e forte competizione tra le varie sigle. Infine, uso sapiente
delle telecamere dei talk, soprattutto di quelli che soffiano sul fuoco
del disagio sociale.
Ci sono sempre loro, con simboli o senza,
come è successo nei mesi scorsi a Montecucco, dove “baldi e coraggiosi
arditi” legati a Forza Nuova hanno impedito l’ingresso di una famiglia
italiana (ma di origini eritree) nell’appartamento regolarmente
assegnato loro dall’Ater. “‘So’ negri e se ne devono anna’. Prima gli
italiani”. La casa era occupata da una italiana, ma abusivamente. È
stato arrestato con altri Giuliano Castellino (poi scarcerato e ora
sotto sorveglianza speciale) di Forza Nuova, animatore del gruppo “Roma
ai romani” che è il più attivo nelle periferie. Più spettacolare e duro
l’assedio di ronde fasciste del 2 settembre scorso contro un gruppo di
profughi eritrei, tra cui donne e bambini, bloccati in una chiesa al
Tiburtino dove erano andati ad assistere ad una messa organizzata dalla
Caritas. Fenomeni sottovalutati? Da anni. Tollerati? Come sempre nella
storia dei movimenti nazi-fascisti. L’anno scorso fece scalpore un altro
raid di Forza Nuova contro quelli che nella Capitale chiamano i
“bangladini”, i venditori del Bangladesh che hanno una rete di piccole
rivendite di frutta e alimentari. “Prima gli italiani”, la solita parola
d’ordine.
Ma quanti sono i gruppi neofascisti a Roma? Tra le
sigle più importanti, oltre Casapound, ci sono le mille schegge nate
dopo la fine del Msi e di altre organizzazioni di estrema destra come
Ordine Nuovo. Forza Nuova conta circa mille iscritti. Militia, un
movimento, scrivono i Ros dei carabinieri in una indagine, “dedito ad
atti violenti anche di matrice xenofoba”, con una trentina di militanti
presenti tra la Capitale e i Castelli. Mse (Movimento sociale europeo)
soprattutto nell’area Nord di Roma. Fronte Nazionale di Adriano
Tilglher. Nelle scuole sono attivissimi il Blocco studentesco e Lotta
studentesca. Prossimo banco di prova la Marcia su Roma vietata dal
ministro dell’Interno Marco Minniti. Forza Nuova non molla, rinuncia al
28 ottobre ma dà appuntamento ai “camerati” il prossimo 4 novembre.
“L’antifascismo non esiste”, è il loro slogan. “Rivolta nazionale”, una
sigla nata da una costola di Militia, rilancia. Il suo leader, Simone
Crescenzi, si fa fotografare con alle spalle bandiere con la svastica
nazista. “Boia chi molla” è l’appello. Lo slogan ricalca il fango del
web: “Fiano e Boldrini, stessa infamia, stessi bocc…”.