domenica 1 ottobre 2017

Il Fatto 1.10.17
“Oggi il passato è puro nulla… Mi occuperò del presente”
Marco Tullio Giordana - “Un film su Aldo Moro? I ragazzi, ma anche i trentenni, non sanno neanche chi era”
di Paolo Isotta

Quando, nell’agosto del 1980, uscì Maledetti, vi amerò, un regista grande e originale si rivelò. Con Marco Tullio Giordana siamo diventati amici tre decenni dopo; di quel film mi colpirono l’ironia, il dipinto d’ambiente dal ductus balzachiano e insieme l’alta pietà verso i vinti, i macinati dalla Storia. Svitol, un para-terrorista di sinistra, va in crisi– non da “pentito” – per la pietà che sente verso Moro rapito e assassinato.
“Allora, col festival di Cannes e il successo, in sala e di critica, mi pareva di avere il mondo ai miei piedi. Il film successivo, La caduta degli angeli ribelli, che fu invece fischiato a sangue, mi insegnò che nulla vale per sempre.”
Come incominciasti?
Ho fatto il liceo classico, a Milano. La mia era una famiglia borghese … con qualche scampolo di una passata ricchezza …. Mio padre morì quando ero bambino. Subito dopo mi sono trasferito a Roma, facevo il nègre di un aiutante alla sceneggiatura di Rodolfo Sonego. A un certo momento il progetto venne accettato …
È un peccato che questo ritratto di una generazione oggi sia introvabile! E lo stesso “La caduta degli angeli ribelli”…
Habent sua sidera …
Che tu abbia fatto un ottimo liceo, ma ancor più che tu davvero ami il latino e il greco, e la cultura, traspare dalla tua conversazione e anche dai tuoi libri. Quello sull’assassinio di Pasolini è agghiacciante.
È il documento, in forma narrativa, del mio minuzioso studio degli atti del processo a Pino Pelosi – ora ch’è morto mi hanno cercato in tanti per intervistarmi, ma mi sono negato – ; ed è la sceneggiatura del film.
Il film è del pari agghiacciante. Ma è molto bello il romanzo “Vita segreta del signore delle macchine”. Mi colpisce il torbido rapporto fra i tre protagonisti, un ricco, un magistrato e un brigatista rosso, suo attentatore …
Il mondo dei terroristi rossi era orrendamente astratto, asessuato. In quello dei terroristi neri esisteva un eros omosessuale patologico, come un simbolo fisico di un altrettanto orrendo dominio psichico.
In tema di terrorismo, ti ripeto: dovresti fare un film sul caso Moro, su quel che si svolgeva nel mondo della politica, quando si decise di sacrificarlo …
… mentre Ciro Cirillo, che poteva ricattare tutti, venne salvato. Sul rapimento, le (mancate) trattative e l’assassinio, è difficile aggiungere qualcosa a L’affaire Moro di Sciascia … Ma non per questo non voglio fare il film che mi chiedi – ammesso che si trovasse un produttore. Il fatto è che, se un libro puoi scriverlo per un lettore incognito o sperato, un film dev’essere indirizzato al pubblico che c’è. I ragazzi, ma anche i trentenni di oggi, Moro non sanno neanche chi era. E di saperlo, non gl’interessa … Il passato, dice Mefistofele in Goethe, è puro nulla … per loro. Basta, per me, film storici. Voglio occuparmi del presente.
È un altro peccato, perché “Romanzo di una strage”, su piazza Fontana, e “Sangue pazzo”, su Osvaldo Valenti e la Repubblica Sociale, sono due meraviglie. Ma non posso darti torto. A ottobre la Rai trasmetterà “Due soldati”. È una storia intensa; molto precisa la raffigurazione del mondo della camorra campana …
La vicenda: un soldato della zona di Castel Volturno muore per un attentato in Afghanistan. Il suo omologo è un ragazzino autista e corriere della camorra … Viene ferito e si rifugia in un complesso di case in costruzione, proprio in quella dove, di lì a poche settimane, sarebbe andato a vivere il soldatino colla ragazza che avrebbe sposata … Ed è soccorso dalla giovanissima “vedova”. Da questo rapporto, che non è erotico, incomincia un oscuro suo percorso di rifiuto del crimine nel quale vive – non “pentimento” in senso giuridico ….
In questi giorni stai montando un altro film, sul vuoto che si fa attorno a una donna violentata che denuncia il violentatore. Ma sei anche un regista teatrale. Un anno fa ci fu la “prima” di un tuo ottimo “Questi fantasmi” di Eduardo, subentrando a Luca De Filippo colla sua compagnia. Hai altro teatro nei tuoi progetti?”
L’amico – anche carissimo tuo – Cristiano Chiarot, da poco soprintendente al Maggio Musicale Fiorentino, mi ha invitato a fare la regia di due opere di Verdi, La battaglia di Legnano e Un ballo in maschera. Se son rose fioriranno…
Finalmente vedremo due capolavori rispettati nella loro essenza drammatica! E sarai bistrattato dai cosiddetti “competenti” e incompreso dal pubblico …
Pazienza. Un artista deve possedere anche un’etica, servire il testo e l’autore: non servirsene. Se poi quest’etica coincide col proprio piacere, la vita non è così brutta …