Il Fatto 19.10.17
Un sms da due euro per Matteo in treno
Il
treno di Matteo è in viaggio, soste continue, giro d’Italia in ogni
provincia, ma qualcuno dovrà pagare, quando si fermerà all’ultima
stazione. Il bilancio del Partito democratico è in rosso dopo gli
investimenti enormi per perdere il referendum, i dipendenti del Nazareno
sono in cassa integrazione e dunque chi paga? Ieri il “Pd Nazionale”,
pescando tra i numeri che ha ereditato con le primarie anche di
coalizione e le vecchie iscrizioni, ha invitato con un sms elettori ed
ex elettori a contribuire. Basta poco. Un messaggio, 2 euro: “In viaggio
con il Pd, dai energia al treno. Puoi donare 2 euro inviando un sms al
numero … Scrivi: destinazione Italia. Grazie per il tuo sostegno”. E
dunque, ma chi va in viaggio con il Pd? Ci va il segretario Renzi,
allora perché omettere l’unico passeggero? E poi cos’è “destinazione
Italia”? Se qualcuno ci casca, magari spende questi 2 euro. Come sempre,
Renzi si conferma Renzi. Promette e non sa come mantenere. Parte e non
sa dove arrivare. Adesso è partito, più o meno sa dove arriverà, ma non
ha capito bene chi pagherà. E la risolve a modo suo con un sms, che dice
e non dice, però chiede. E come se chiede.