Il Fatto 13.10.17
Fiore e la marcetta su Roma Minniti: “Non si può fare”
Forza
Nuova insiste per la “rievocazione” del 28 ottobre 1922. Rissa tra Pd e
5 stelle, poi Raggi: “Noi con l’Anpi per la democrazia”. Domani corteo
anti-migranti di Alemanno
di Giampiero Calapà
Il
29 ottobre non partirà da Milano nessun direttissimo delle 20.30 per
Roma, qualunque cosa accada un Benito Mussolini, o chi per lui a
rappresentare il terrore fascista, non sarà chiamato dal capo dello
Stato a formare un nuovo governo. Resta, 95 anni dopo la marcetta delle
camicie nere del 28 ottobre 1922 che portò al potere il Partito
nazionale fascista, la provocazione nostalgica del partitino Forza
nuova: “Ritengo che ciò che è stato proibito – scrive il “camerata”
Roberto Fiore su Facebook – per le generazioni passate e per la mia non
lo possa essere più per la generazione dei miei figli, che con Forza
nuova o senza Forza nuova vogliono manifestare un qualsiasi 28 ottobre
dell’anno: confermiamo la decisione del nostro movimento di manifestare e
di portare a Roma il 28 ottobre la protesta civile e pacifica di tutti i
patrioti che non intendono sottostare ad un sistema corrotto e servo
delle lobby anti-nazionali”. E, sempre su Facebook, è già indicato anche
il luogo del “concentramento”: “Sarà il Palalottomatica, piazzale Pier
Luigi Nervi, presso la fermata metro B Eur Palasport”.
Eppure il
ministro dell’Interno Marco Minniti ha già sbarrato la strada della
capitale alla folkloristica rievocazione, alla Camera il 20 settembre:
“Richiama in modo palese l’atto di nascita del regime fascista e la
Marcia su Roma. È evidente che una manifestazione così si porrebbe in
chiaro contrasto con l’ordinamento giuridico, con la legge Scelba e
quella Mancino”. Insomma, questa volta non si passa, concetto ribadito
dal capo del Viminale anche ieri: “Con le motivazioni da me già espresse
in Parlamento, ho già dato indicazioni al questore di Roma di non
concedere l’autorizzazione per la manifestazione promossa da Forza nuova
a Roma il prossimo 28 ottobre”.
Ma Fiore non ci sta: “Le
dichiarazioni di Minniti dimostrano una volontà anti-storica e
anti-italiana tipica di un governo sulla via del tramonto”. Contro
nostalgia e revisionismo si mobilita anche l’Anpi: “Per il 28 ottobre
abbiamo organizzato un’iniziativa in Campidoglio per ricordare la marcia
su Roma.
È questa la nostra risposta alla provocazione fascista
della marcia su Roma – spiega il presidente dell’Associazione dei
partigiani Carlo Smuraglia – Spero che alla fine prevalga un po’ di buon
senso. Hanno lanciato una provocazione, una specie di sfida, ma ora non
si può andare oltre. Anche loro devono restare all’interno del sistema
democratico, così come facciamo noi. Il 28 ottobre non si può fare
alcuna manifestazione, qualunque sia il tema”. Al fianco dell’Anpi si
schierano subito Sinistra italiana, Campo progressista e la Fiom.
Alle
18.12 su Twitter Lorenza Bonaccorsi, presidente del Pd Lazio, va
all’attacco della sindaca di Roma: “Inquietante silenzio di Virginia
Raggi su vergogna marcia di Forza Nuova. Roma medaglia d’oro Resistenza,
ma sindaca arriva sempre ultima su questi temi”. Alle 18.56, sullo
stesso social network, arriva la replica da Palazzo Senatorio: “Il 28
ottobre – scrive Raggi – saremo con l’Anpi in Campidoglio per dire Sì
alla Democrazia e un No alla Marcia su Roma”. Intanto, nella gara a chi è
più a destra, domani a Roma andrà in scena un’altra marcetta, il corteo
“contro l’invasione degli immigrati” organizzato dall’ex sindaco Gianni
Alemanno insieme all’ex ministro Francesco Storace.