Il Fatto 12.10.17
Legge elettorale, non ci sarà tempo neanche per la consulta
di Luisella Costamagna
Sono
arrabbiata. Perché sulla nuova legge elettorale, che dovrebbe essere di
tutti gli italiani per rappresentarli al meglio, è stata posta la
fiducia. Preparata da una parte, verrà votata da una parte. Di nuovo.
Sono arrabbiata perché, come ricordato da Zagrebelsky e Travaglio sul
Fatto, una raccomandazione del Consiglio d’Europa dice che non si devono
modificare le leggi elettorali nell’ultimo anno prima delle elezioni:
noi lo facciamo a pochi mesi dal voto. Non ci saranno i tempi per
ricorrere alla Consulta e nel caso – probabile – che sia
incostituzionale, lo sapremo quando sarà già stato eletto un altro
Parlamento illegittimo. Di nuovo.
Sono arrabbiata perché,
nonostante la Corte abbia più volte sollecitato le preferenze, per
ristabilire il rapporto di rappresentanza tra elettore ed eletto, con
questa legge avremo – di nuovo – un Parlamento di nominati: gli italiani
potranno scegliere direttamente solo un terzo dei loro rappresentanti,
gli altri due terzi spetteranno alle segreterie di partito.
Sono
arrabbiata perché, dopo aver detto sempre no alle coalizioni, Renzi
#cambiaverso – non è la prima inversione a U, né sarà l’ultima – e apre
alle coalizioni. Ma farlocche, visto che non ci sarà premio di
maggioranza, né obbligo di candidato premier e programma comune, per cui
ogni partito ‘alleato’ potrà presentarsi col proprio simbolo, leader e
programma. “Un’accozzaglia” – sempre Renzi, ricordate? – finalizzata a
raggranellare il maggior numero di voti, vincere le elezioni e poi
liberi tutti.
Sono arrabbiata perché dal mantra dell’Italicum
“così la sera stessa delle elezioni si saprà chi ha vinto”, ora si passa
a – ancora Zagrebelsky – “come trafficare la mattina dopo”. Ed è
probabile che, la mattina dopo, Renzi e Berlusconi mollino gli “estremi”
(sinistra da un lato, Lega dall’altro) e facciano un bel governo di
larghe intese “contro i populismi”. Loro che sono maestri di populismo.
Sono
arrabbiata perché invece di pensare alla legge migliore per
rappresentare gli italiani oggi, si pensa solo al dopo: “Eh ma dopo
nessuno avrà la maggioranza”. Quindi facciamo le leggi sulla base dei
sondaggi, che poi regolarmente sbagliano (vedi il No al referendum al
60%)? Ennesima dimostrazione di totale mancanza di fiducia negli
elettori.
Sono arrabbiata perché questo Rosatellum 2.0 è in realtà
un Fascistellum (titolo del Fatto di ieri) o Inciucium 10.0, visti i
tanti, troppi, inciuci cui abbiamo dovuto assistere negli anni, e di cui
questa legge promuove solo l’ultima e più sfacciata versione. Oppure
Arrostellum 5S, essendo scritta anche e soprattutto contro il M5S,
l’unico che non si presenterà in coalizione. Invece della legge migliore
per rappresentare gli italiani, si fa quella che permette di vincere o,
meglio, fa perdere gli altri.
Sono arrabbiata perché si sarebbe
potuti andare al voto con le leggi uscite dalle bocciature della
Consulta “zoppicanti” (per colpa di chi le ha fatte, ovvero gli stessi
che ora fanno questa), ma pur sempre meglio di questa vergogna. E sono
arrabbiata perché di fronte a tutto questo il capo dello Stato, l’unico
che potrebbe e dovrebbe intervenire, si chiude in un silenzio-assenso.
Sono arrabbiata perché temo che la mia rabbia e quella di molti cittadini resterà inascoltata. E faranno come vogliono.