Il Fatto 11.10.17
“Mattarella non si lasci coinvolgere”
Libertà e giustizia - “Operazione per distorcere la volontà popolare”
“Mattarella non si lasci coinvolgere”
Nel
2014, per la prima volta, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la
legge elettorale. In nome del principio della continuità dello Stato la
sentenza non ha travolto deputati e senatori eletti l’anno precedente,
ma ha comunque sancito espressamente la rottura del rapporto di
rappresentanza tra i parlamentari e il corpo elettorale. In poche
parole, ha sancito la non rappresentatività del Parlamento attualmente
in carica.
Ciononostante, la maggioranza parlamentare non si è
fatta scrupolo di abusare dei numeri che l’avevano incostituzionalmente
resa tale, riscrivendo a proprio vantaggio le regole del sistema
istituzionale. Un tentativo vanificato da un doppio fallimento: la
bocciatura referendaria della riforma costituzionale e
l’incostituzionalità anche della nuova legge elettorale.
Oggi,
incredibilmente, ci risiamo. Ancora una volta una maggioranza
parlamentare non rappresentativa degli italiani prova a imporre una
legge elettorale segnata da astuzie e forzature: mancanza di un chiaro
principio ispiratore, divieto del voto disgiunto, ripartizione pro-quota
del voto maggioritario tra i partiti della coalizione nel
proporzionale, ritorno delle liste-civetta, candidature plurime, liste
bloccate… Alla base, un patto apertamente rivolto a danneggiare le forze
politiche lasciate escluse e a privare i cittadini del potere di
determinare la composizione del futuro Parlamento. Il risultato che si
va costruendo sotto i nostri occhi è talmente artificioso e
incomprensibile che gli stessi fautori della legge non hanno potuto
evitare il ridicolo di prevedere l’inserimento nella scheda elettorale
di istruzioni per l’uso agli elettori!
Da più di dieci anni i
partiti elaborano leggi elettorali rivolte non ai cittadini, ma
esclusivamente a se stessi. Non mirano a valorizzare la volontà
popolare, ma a distorcerla a loro favore. Non si interrogano su quale
strumento sia più adeguato alle esigenze sociali, ma su quello più utile
ai loro regolamenti di conti. È ora di dire basta.
I vertici
istituzionali hanno il dovere di garantire il corretto rispetto delle
regole della competizione politica. Vogliamo credere che questa volta le
presidenze delle Camere sapranno difendere il dettato costituzionale
respingendo l’inammissibile pretesa del governo di apporre la fiducia
sulla legge elettorale. E vogliamo credere che questa volta il
Presidente della Repubblica non accetterà di farsi coinvolgere in
un’operazione finalizzata, a pochi mesi dal voto, a predefinire
incostituzionalmente il risultato delle elezioni a discapito della
volontà degli elettori.