Corriere 8.10.17
Legge elettorale, scontro a sinistra
di Giuseppe Alberto Falci
Roma
La prima prova è stata superata. Il Rosatellum 2.0 passa l’esame della
commissione Affari costituzionali e dovrà affrontare il ring dell’aula
di Montecitorio. Il patto a quattro Pd-Ap-Lega-FI regge senza
fibrillazioni, nonostante in questi giorni le opposizioni abbiano
gridato all’inciucio definendo il testo «un imbrogliellum». Adesso la
partita si sposta nell’emiciclo della Camera, dove la grande incognita
saranno le oltre 90 votazioni a scrutinio segreto. Un rischio che
secondo alcune indiscrezioni filtrate in questi giorni avrebbe fatto
mettere sul tavolo della maggioranza l’ipotesi del voto di fiducia.
Il
motivo sarebbe strettamente connesso alla tenuta dei gruppi
parlamentari. E anche se dal Nazareno Ettore Rosato, capogruppo del Pd a
Montecitorio, esclude questo scenario, i bersaniani minacciano già di
scendere in tutte le piazze d’Italia. «Se davvero qualcuno pensa che si
possa mettere la fiducia sulla legge elettorale, per la seconda volta
nella stessa legislatura, sappia che non resteremo a protestare nel
Palazzo ma porteremo nelle piazze l’Italia democratica», fa sapere il
presidente dei deputati di Mdp Francesco Laforgia.
Di certo, dopo
la direzione di due giorni fa il gruppo Pd risulta essere compatto.
Tutte le anime, incluse quella che riporta al Guardasigilli Andrea
Orlando, si esprimono a favore dell’approvazione del Rosatellum bis. Lo
stato di salute dei democratici e il via libera di ieri in commissione
inducono il relatore Emanuele Fiano ad esultare: «Possiamo restituire ai
cittadini il potere di scelta e uno stretto rapporto con gli eletti
attraverso i collegi uninominali e le liste molto piccole di quelli
plurinominali». Non a caso anche Rosato, che monitora il pallottoliere
di Montecitorio, mostra ottimismo: «Credo che ci siano le condizioni
perché il testo passi anche al Senato. C’è la compattezza di tutti i
gruppi che lo sostengono. Poi è chiaro che esiste il rischio dei franchi
tiratori, ed è un rischio impossibile da calcolare».
Anche
all’interno di Forza Italia il clima si è rasserenato. Le tensioni dei
giorni precedenti, sollevate dai parlamentari azzurri del Sud
preoccupati di perdere parecchi collegi, sarebbero rientrate. Renato
Brunetta mostra «grande soddisfazione» per il risultato fin qui
raggiunto, mentre Francesco Paolo Sisto tiene a sottolineare il «grande
senso di responsabilità» dimostrato dalle truppe di Silvio Berlusconi in
commissione. Ma resta un’altra incognita sul tavolo: il rapporto fra Pd
e Mdp. Le aperture di Matteo Renzi nel corso della direzione — «il
Rosatellum chiama alla creazione della coalizione ampia» — non
rintuzzano le proteste dei bersaniani. Alfredo D’Attore avverte gli ex
compagni: «I democratici aprono un’autostrada alla destra e sono
destinati a perdere molti collegi. Mi auguro che a partire da martedì
molti deputati se ne rendano conto». Mentre il grillino Danilo Toninelli
urla all’«inciucio» fra Renzi e Berlusconi: «Una legge senza
preferenze, con le ammucchiate, le liste finte. Ci batteremo in Aula per
difendere gli italiani da questa porcheria».