Corriere 28.10.17
I ministri dem divisi alla nomina di Visco
Via libera al governatore, assenti in Consiglio tutti i renziani: Delrio, Lotti, Martina e la sottosegretaria Boschi
Il leader insiste: «Non condivido la scelta di Gentiloni, ma rispetto il capo del governo e le sue funzioni»
di Enrico Marro
ROMA
Ignazio Visco è stato confermato ieri governatore della Banca d’Italia
per altri sei anni, ma anche le fasi finali della procedura di nomina
hanno dimostrato quanto questa scelta abbia lacerato i rapporti nello
stesso governo. Dopo aver ricevuto il parere positivo all’unanimità dal
Consiglio superiore di Bankitalia, come prevede la legge, il premier
Paolo Gentiloni ha sottoposto il nome di Visco alla delibera del
Consiglio dei ministri. Che si è riunito ieri mattina in formato
ridotto. Erano infatti assenti quattro esponenti renziani: la
sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi e i ministri Maurizio
Martina (Agricoltura), che è anche vicesegretario del Pd, quello dello
Sport, Luca Lotti, e quello delle Infrastrutture, Graziano Delrio.
Assente anche la titolare della Salute, Beatrice Lorenzin (Ap). Presenti
invece gli altri ministri del Pd. Dopo la delibera, il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di nomina che
mette fine, almeno per il momento, alla tormentata vicenda.
Il
leader del Pd, Matteo Renzi, che fino all’ultimo ha cercato di sbarrare
la strada al governatore uscente, ha fatto buon viso a cattivo gioco:
«Sulla Banca d’Italia ci sono state opinioni diverse» con Gentiloni,
«ciascuno rimane sulle proprie idee. Buon lavoro al governatore Visco».
«Renzi — attacca Renato Brunetta di Forza Italia — è un irresponsabile
che non ha rispetto per le istituzioni». Per Matteo Salvini (Lega), la
conferma di Visco è stata «il colpo di coda dei poteri forti: il
governatore non ha vigilato sulle crisi bancarie, sotto di noi
Bankitalia tornerà sotto il controllo pubblico». Contraria alla nomina
anche Sinistra italiana.
Si distingue nel Pd il presidente della
commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, della minoranza del
partito: «Visco garantisce stabilità e salvaguarda la credibilità,
l’indipendenza e l’autorevolezza della banca centrale». Ma, aggiunge, è
necessario riformare l’attività di vigilanza. Soddisfatti i sindacati
nazionali e di categoria.
Per Visco ieri è stata una normale
giornata di lavoro a Palazzo Koch. Ha ricevuto i complimenti e gli
auguri di amici e colleghi, ma non c’è stata alcuna cerimonia. La sua
prima uscita pubblica è fissata per martedì alla Giornata del risparmio.
Quella più impegnativa quando sarà ascoltato dalla commissione
parlamentare d’inchiesta sulle banche, tra novembre e dicembre.