Corriere 28.10.17
Grasso e l’addio: la fiducia una violenza
Lo strappo divide i dem. Renzi: sbagliato fare polemica. Ma la minoranza: è un colpo durissimo
di M. Gu.
ROMA
Perso per strada un altro pezzo, che questa volta è la seconda carica
dello Stato, il Pd saluta, polemizza e (da sinistra) si interroga.
Matteo Renzi esprime «pieno rispetto» per la decisione di Pietro Grasso
di dimettersi dal gruppo dem del Senato e ritiene «profondamente
sbagliato mettersi a fare polemica». Per Renzi la cosa importante è il
«tema di merito» che l’ex magistrato ha posto e cioè la fiducia sulla
legge elettorale. «Io la penso come il presidente Gentiloni, come Zanda e
come Rosato», è l’addio dell’ex premier.
Grasso la vede in modo
diverso ed è anche per questo che ha voltato le spalle al partito che
nel 2013, con Bersani segretario, lo volle alla guida di Palazzo Madama.
L’aver visto passare «una legge elettorale redatta in un’altra Camera,
senza poter cambiare una virgola», è stata per il presidente «una sorta
di sofferenza», una «violenza» che ha fatto traboccare un vaso da tempo
colmo.
Le reazioni divergono a seconda del grado di renzismo.
Valeria Fedeli è «addolorata», perché a Grasso vuole bene e lo stima,
però non apprezza le sue argomentazioni. Andrea Marcucci ritiene «non
condivisibili» i giudizi presidenziali sulla legge elettorale. Ed Ettore
Rosato giudica quella del presidente «una scelta personale, che
naturalmente dispiace». Un’altra renziana come Rosa Maria Di Giorgi
pensa che la seconda carica punti alla leadership della sinistra:
«Avevamo visto questo corteggiamento da parte di Bersani e di Mdp».
Nella minoranza invece la rottura viene interpretata come la prova che
il treno del Pd rischia di deragliare. Per Michele Emiliano è «un colpo
durissimo», per Gianni Cuperlo «una sconfitta che interroga tutti». La
presidente della Camera, Laura Boldrini, invita a rispettare una scelta
«molto ponderata e molto sofferta». Ed è bufera per il tweet della
renzianissima Patrizia Prestipino, che costringe il Nazareno a scusarsi:
«Il grosso #Grasso divorzio dal Pd. Un film già visto. Come Prendi i
soldi e scappa».