Corriere 24.10.17
Bankitalia in Consiglio dei ministri Diventa un caso la presenza di Boschi
La sottosegretaria annuncia che andrà e a Di Maio dice: confrontiamoci in tv
di Maria Teresa Meli
ROMA
Maria Elena Boschi è pronta a un confronto televisivo con Luigi Di Maio
sulla vicenda di Bankitalia. Il guanto di sfida è stato gettato, ora
sta al candidato premier dei cinque stelle accettarlo o fare marcia
indietro. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, infatti, si
dice stufa di insinuazioni e critiche.
Il conto alla rovescia che
porterà al Consiglio dei ministri che deciderà su Bankitalia è già
partito. I grillini insistono. E anche Mdp è andato all’attacco di
Boschi. In una interrogazione a Gentiloni, a firma di Arturo Scotto, si
chiede che la sottosegretaria non partecipi al Cdm di venerdì prossimo
perché su di lei «grava un pesante conflitto di interessi che non può
essere più ignorato» considerato anche che le attività del padre Luigi,
in qualità di ex vicepresidente di Banca Etruria, «sono state a lungo
oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch».
«Attaccano
lei per attaccare me», dice ai collaboratori Matteo Renzi. Mai la lei
in questione sa bene quale sia la posta in gioco. «Non capisco che
polemica sia questa», dice Boschi. E poi aggiunge, scandendo bene
sillaba per sillaba: «Io andrò».
Già la sottosegretaria sarà
presente alla riunione del Cdm per la nomina del governatore di
Bankitalia. Non ha intenzione di nascondersi e men che meno di stare
appreso al «chiacchiericcio». Paolo Gentiloni è dello stesso avviso:
«Maria Elena è la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, è ovvio
che ci deve stare».
Dunque, questa partita è chiusa, con buona
pace di Mdp. Boschi sarà al Consiglio dei ministri in cui si deciderà o
meno la conferma di Ignazio Visco. E non contrasterà quella nomina:
«Deciderà Gentiloni». Anche se al Nazareno sostengono che «non è Paolo
Gentiloni a decidere quel passaggio, bensì Mario Draghi». Dicono che «è
il numero uno della Bce a stabilire chi sarà il governatore di
Bankitalia» e hanno deciso di accettare questo iter. Nonostante al
Nazareno qualcuno dica: «Gentiloni e Mattarella avrebbero dovuto andare
prima da Draghi per spiegargli che ci voleva un segnale di rinnovamento
anche in Bankitalia e per dirgli di indicare un altro nome che non fosse
Visco». Era la strada che Matteo Renzi aveva già indicato. Ma così non è
stato. «E adesso — confida ai suoi il segretario del Pd — abbiamo un
governatore che è stato bocciato da metà del Parlamento e che dovrà
essere audito dalla commissione d’inchiesta».
Ma in queste beghe
Boschi non vuole entrare e affida a un post su Facebook il suo pensiero:
«Leggo in una dichiarazione di Di Maio in cui vengo definita aguzzina
dei correntisti. Prosegue il vicepresidente della Camera: “Hanno fatto
un decreto per salvare la banca della Boschi”. Di Maio, come spesso gli
accade, parla di cose che non conosce. Io non ho nessuna banca, ma mio
padre è stato per otto mesi vicepresidente di Banca Etruria. E, come
tutti i membri del cda è stato commissariato dal nostro governo, cioè
mandato a casa proprio da noi. Ora basta con le bugie: sono pronta a un
dibattito televisivo con l’onorevole Di Maio. Entriamo nel merito e
vediamo chi sta mentendo agli italiani».