Corriere 1.10.17
Il test decisivo a Napoli con i bersaniani
di Monica Guerzoni
È
il giorno in cui il vascello del centrosinistra o prende il largo o
affonda. Nel Chiostro Santa Chiara di Napoli, dove stasera si chiude la
Festa di Mdp, Giuliano Pisapia affronterà la prova dell’applausometro,
dopo le ovazioni che bersaniani e dalemiani hanno tributato a Pietro
Grasso.
Sul palco ci sarà Laura Boldrini, che smentisce contrasti
per la guida del movimento: «Tensione per la leadership? Non esiste, è
un modo di indebolire un progetto e io non mi presto a questo gioco».
Poi toccherà al duello tra Pisapia e Roberto Speranza. I due si vedranno
a quattr’occhi prima del confronto e il padrone di casa è convinto che
le incomprensioni verranno chiarite. «La domanda che c’è nel Paese è più
grande delle piccolezze legate ai gruppi dirigenti — media Speranza —. È
un percorso faticoso, ma va avanti. Non si può più aspettare, adesso
bisogna correre».
Pisapia non vuole sorprese e lancia un ultimo
avviso. Lui è disposto a guidare un centrosinistra largo e inclusivo,
che sfidi il Pd senza tagliare i ponti. Se invece Speranza, D’Alema e
Bersani si accontentano di una «ridotta», di un «quarto polo» senza
ambizioni di governo, si trovino pure un altro leader. I contrasti non
sono ancora appianati, ma Speranza è ottimista: «Pisapia? Lo vedo
determinato e netto. Stiamo costruendo lo stesso partito, che nascerà
dal basso con una grande assemblea democratica».