Repubblica Salute12.9.17
Farmaci
Pillole che cancellano il disagio. Non si chiedono al medico per vergogna
Ansiolitici,
antidolorifici e antidepressivi. Comprati massicciamente on line. I Nas
lanciano l’allarme: è la nuova tendenza degli acquisti illegali.
Pericolosa. Perché l’abuso di sostanze può essere anche letale
Sul web c’è lo psicoboom
ELENA DUSI
QUANDO
SOFFRIAMO, andiamo su internet. La rete non serve solo a distrarci.
Offre anche pillole per tirarci su e cancellare il dolore. Lo strapotere
del Viagra e dei suoi fratelli nelle vendite di farmaci illegali sul
web è ormai consolidato. Ma alle loro spalle si affacciano ora le
medicine che non ti aspetti: antidepressivi, ansiolitici,
antidolorifici. Pillole che non portano allo sballo, ma si limitano a
cancellare quella patina di disagio che a volte si insinua nella vita. E
che potrebbero essere prescritte dal medico di famiglia, ma per
vergogna o per abitudine sono spesso ordinate online da chissà dove.
«Negli
ultimi due anni abbiamo registrato un boom di sequestri. Ma più che a
un fenomeno criminale, con antidepressivi e ansiolitici siamo di fronte a
un fenomeno sociale», dice il tenente colonnello Andrea Zapparoli, alla
guida del reparto operativo dei Nas a Roma. Nel 2014 - data dell’ultimo
rapporto sui farmaci acquistati illegalmente online - l’Aifa (Agenzia
italiana del farmaco) citava 93mila pillole sequestrate, di cui 64mila
di Viagra e simili e circa 4mila a pari merito destinate al sistema
nervoso o per dimagrire. «Un tempo vedevamo circolare su internet
pasticche per i culturisti, per le disfunzioni erettili e per le diete.
Poi è iniziato il boom di ansiolitici e antidepressivi », conferma Luca
Pani, psichiatra, neurofarmacologo ed ex direttore dell’Aifa: «Ricordo
nel 2016 un sequestro di Xanax contraffatto. Veniva dalla Cina e lo
intercettammo in Svizzera. Era indistinguibile dall’originale, ma di
principio attivo non c’era l’ombra. E per fortuna, direi. Perché quando
dentro ci sono dosi sbagliate o sostanze pericolose può andare molto
peggio».
Oltre allo Xanax (ansiolitico), in rete va forte anche il
Diazepam (ingrediente, fra gli altri, del Valium) contro l’insonnia. «A
marzo – racconta Zapparoli – all’aeroporto di Bergamo ne abbiamo
sequestrate 500 pillole. Venivano dal Ghana, ma non sappiamo dove
fossero state fabbricate. Erano state contraffatte con enorme perizia e
contenevano effettivamente il principio attivo. Le aveva ordinate un
uomo di Trento a 5mila euro. Il processo non si è ancora svolto, ma ci
siamo fatti l’idea che fossero per uso individuale, non a scopo di
smercio, come invece avviene spesso per i culturisti».
A
differenza degli anabolizzanti per i body builder, delle anfetamine o di
altre pasticche pesanti, ordinare antidepressivi sul web è piuttosto
semplice. «Spesso – spiega l’ufficiale dei Nas - gli utenti che cercano
droghe usano il dark web per non essere rintracciati e ricorrono a
parecchi espedienti per sfuggire ai controlli. Ma nel caso degli
ansiolitici in genere non si usano grandi cautele. Si va su un motore di
ricerca e si sceglie una delle migliaia di farmacie online. Sperando
che vada bene. A volte si paga e non arriva nulla. Altre volte arrivano
sostanze pericolose. Per avere consigli dagli altri utilizzatori spesso
si va sui forum».
A luglio un rapporto di Federfarma citava 6mila
siti per la vendita di farmaci bloccati dalle autorità giudiziarie
dall’inizio dell’anno perché illegali. Nel 2016 erano stati 20mila.
«Quando individuiamo un sito, lo monitoriamo e seguiamo gli ordini che
riceve - spiega Zapparoli - e abbiamo una collaborazione con l’agenzia
delle dogane. A volte gli utenti danno nomi e indirizzi falsi. Ma alla
fine il corriere deve pur raggiungerli per portare il pacco a casa. E
può capitare che al momento della consegna ci siano proprio i nostri
uomini».
Sulle cause del boom di questo mercato Luca Pani offre
alcune ipotesi. «Può darsi che il medico di famiglia non voglia
prescrivere ansiolitici o antidepressivi. Che il paziente si vergogni a
chiederli. Ma forse la verità è che ordinare tutto con un clic ormai è
diventato un’abitudine. E per pura inerzia ci si affida a internet anche
per farmaci che potrebbero rivelarsi assai pericolosi». Abusare di
ansiolitici, si sa, può mettere a repentaglio la vita. «E anche gli
antidepressivi possono avere effetti molto gravi, se presi in eccesso -
prosegue Pani - la loro soglia di tossicità è bassa. Basta superare di
poco le dosi consigliate per rischiare seriamente la vita». Ma in questo
campo, sostiene Zapparoli, è la domanda che crea l’offerta: «Oggi c’è
soprattutto bisogno di sfuggire dalla realtà. La vita così com’è non ci
piace e allora cerchiamo una pillola per indorarla».