Repubblica 8.9.17
Il ritorno degli “zombie” in Cina volano i profitti delle aziende di Stato
La riforma di Xi
I guadagni delle imprese del partito sono cresciuti del 42% spinti dai prezzi delle materie prime e dall’immobiliare
La
riduzione delle aziende di Stato è uno dei punti forti del programma di
riforme del presidente Xi Jinping. Le società controllate dallo Stato,
stimate in 133 mila, sono chiamate Zombie perchè lo stesso governo di
Pechino non ha dati certi e aggiornati sulla loro attività e il reale
stato dei loro bilanci
di Angelo Aquaro
PECHINO.
Il
ritorno degli zombie fa volare gli incassi in Cina: ma come in ogni
film dell’orrore c’è già chi urla dalla paura. Gli zombie sono il
nomignolo che si sono meritate, e da un pezzo, le industrie di Stato che
hanno fatto per decenni la ricchezza del Paese. Hanno investito nelle
infrastrutture e nell’industria pesante facendo così volare il Pil. Ma
nel tempo si sono anche trasformate in insostenibili carrozzoni di
inefficienza e debiti. Così adesso Pechino si ritrova di fronte al
paradosso del boom: nei primi sette mesi del 2017 i profitti complessivi
previsti dall’esercito delle industrie di Stato crescono del 42%; un
risultato straordinario se paragonato al timido 3% dell’anno prima e
soprattutto al -21% del 2015. Ma troppo successo, si sa, può far male
alla testa: e il partito delle riforme teme che così la testa potranno
appunto salvarla i troppi zombie che ancora si aggirano per l’economia.
Ufficialmente
sarebbero addirittura 133.631, le imprese di Stato. Ma qulle che
contano davvero sono le 98 sotto la diretta amministrazione di Sasac, la
commissione di controllo statale. Quando Pechino ha incominciato a
sfoltire il (sotto)bosco erano ben 196, e il prossimo obiettivo è
portarle addirittura quota 40. Il piano è uno dei fiori all’occhiello
del presidente Xi Jinping, che non sono cento come quelli della famosa
campagna politica di Mao Zedong, ma profumano comunque di ambiziose
riforme. Peccato che poi ci siano le contingenze (s)fortunate come
questa, perché davvero diventa complicato tagliare quando i conti
contano così tanto: «Difficile chiamarle zombie se sono così
profittevoli », conferma al Financial Times l’analista Shuang Ding: «Gli
incentivi per chiuderle ora saranno ancora più deboli ».
Ma la
difficoltà di decimare gli zombie starebbe anche nel manico della stessa
riforma. Uno dei trucchi per asciugare il mare prevede che i pesci
grandi mangino, forzatamente, quelli più piccoli. Le imprese di Stato,
prevede il piano del governo, dovrebbero presto trasformarsi tutte in
società per azioni, grazie all’arrivo dei fondi privati. Ma i privati,
che poi sono i soliti amici degli amici di Palazzo, farebbero in pratica
da foglie di fico, mentre l’albero continuerebbe ad avere le radici nel
giardino del partito. «La Cina si sta sviluppando su una strada dove
nessun altro paese si è finora avventurato », dice al South China
Morning Post il professor Zhao della Renmin University. «Lasciare che il
mercato raccolga le risorse mentre la “mano visibile” del controllo
statale raccoglie i risultati migliori ». Il primo esperimento si vedrà
con China Unicom, il più zoppicante dei giganti delle telecomunicazioni
che qualche giorno fa ha riallocato il suo 35,2% tra una dozzina di
investitori, che comprendono appunto le compagnia di bandiera Alibaba,
Tencent e Baidu.
Non che il vecchio modello non abbia dato i suoi
frutti. Nella top 500 di Fortune delle compagnie più grandi per ricavi,
dietro al numero uno Usa Walmart e subito davanti al gigante giapponese
Toyota, figurano le tre grandi sorelle dell’energia cinese: State Grid,
Sinopec e China National Petroleum. Ma questo è appunto il top della
montagna: che nelle sue caverne è infestata di zombie. Ok, adesso
avranno anche trovato di che sfamarsi: ma il 42 per cento di profitti in
più è un bocconcino che arriva solo grazie alla fame dell’immobiliare
(ormai a rischio bolla), oltre alla temporanea risalita dei prezzi delle
materie prime e — vecchio vizio — l’iniezione di spesa per
infrastrutture che Pechino prescrive per far risalire il Pil. Ma questa,
appunto, è contingenza: e dopo? Riusciranno i nostri zombie a ritornare
sottoterra senza causare un terremoto nel socialcapitalismo?