Corriere 8.9.17
«Tenuta unisex per tutti» La scuola di Londra che bandisce la gonna
«Tanti incerti sulla propria identità». Proteste dei genitori
di Luigi Ippolito
Londra
Prima, la scelta dei grandi magazzini John Lewis di cancellare la
distinzione fra maschi e femmine nella linea di abbigliamento per
bambini. Adesso, la notizia che una scuola nel Sussex ha abolito le
gonne dalle uniformi scolastiche e imposto una tenuta unisex per tutti. E
in entrambi i casi, grandi polemiche sul «politicamente corretto»
portato all’estremo e sulla teoria «gender» che sostiene che non bisogna
imporre ai bambini una scelta di genere predefinita.
L’ultima
diatriba parte dalla Priory School di Lewes, nell’East Sussex, a sud di
Londra. Il preside ha deciso che da quest’anno, a partire dalla prima
media, tutti gli alunni dovranno vestire uniformi «gender neutral»,
ossia neutrali rispetto al sesso: in pratica tutti in pantaloni, maschi e
femmine, per venire incontro al «crescente numero» di allievi che hanno
un’identità sessuale confusa.
Sono già decine le scuole in
Inghilterra, dove in classe si va rigorosamente in uniforme, che hanno
autorizzato sia i maschi che le femmine a vestire gonne o pantaloni a
seconda della loro preferenza e indipendentemente dal sesso biologico.
Ma è la prima volta che le gonne vengono messe ufficialmente al bando.
«Abbiamo un crescente numero di studenti che sono a un crocevia riguardo
la comprensione del proprio genere — ha spiegato il preside —. La
nostra scelta rimuove la necessità di prendere una decisione riguardo al
vestire una cosiddetta uniforme maschile o femminile».
Ma le
critiche sono arrivate un po’ da tutte le parti. Il giornalista e
presentatore televisivo Piers Morgan, ex allievo proprio di quella
scuola, si è detto «deluso» dal vedere il proprio istituto «risucchiato
da queste sciocchezze sulla neutralità di genere, che vengono portate
avanti da una piccola minoranza di persone». E ha aggiunto: «Lasciate
che i maschi siano maschi e le femmine siano femmine e smettetela di
confonderli in questo modo ridicolo».
Pure il locale deputato
conservatore, anche lui ex alunno della scuola, si è schierato contro la
decisione: «Rispettare la sensibilità di genere è importante — ha
commentato — ma si tratta di correttezza politica fuori controllo se
questo avviene a spese di un corpo di allievi molto più vasto, che
adesso perderà il diritto di indossare una componente tradizionale
dell’uniforme scolastica. Questo è un passo indietro».
Perplessità
anche dai genitori. Una madre, citata dai giornali inglesi, ha
sottolineato che sua figlia «è orgogliosa di essere una femmina e questa
neutralità di genere è un gran problema per lei». La stessa ragazzina
avrebbe scritto al preside per dire che «le femmine hanno corpi diversi
dai maschi e dovremmo avere il diritto di indossare la gonna. Le ragazze
devono avere una scelta».
Ma altri genitori hanno accolto la
novità in maniera più positiva, sottolineando che «è una maniera per
dire che tutti sono uguali». Ad ogni modo la scuola, che conta 1.100
alunni fra gli undici e i sedici anni, ha imposto la nuova tenuta unisex
solo ai nuovi allievi che arrivano in prima media: quelli degli altri
anni potranno continuare a vestire alla vecchia maniera, mentre d’ora in
poi tutte le nuove classi dovranno adeguarsi. E il preside ha spiegato
che non c’è stata consultazione con i genitori perché il provvedimento
riguarda solo le nuove famiglie.