Repubblica 8.9.17
“Orrori nei campi libici, Europa complice”
La
denuncia di Msf: “Chi consente i respingimenti partecipa a gravissimi
abusi, torture e violenza su esseri umani” L’accusa in un dossier sui
centri di raccolta gestiti dalle milizie. La Ue replica: “Non siamo
ciechi, stiamo agendo”
ROMA. È un infinito campionario
di orrori documentati quello che Medici senza frontiere ha portato a
Bruxelles a corredo di una accusa pesantissima: «Ogni nazione che sta
consentendo il respingimento delle persone in Libia è complice di
gravissimi abusi su esseri umani». Joanne Liu, presidente internazionale
di Msf, è appena tornata dalla Libia. Insieme a Loris De Filippi ha
firmato una lettera aperta di denuncia ai leader europei.
«Quella
che ho visto in Libia è la forma più estrema di sfruttamento degli
esseri umani basata sul sequestro, la violenza carnale, la tortura e la
schiavitù e i leader europei sono complici dello sfruttamento mentre si
congratulano del successo perché in Europa arriva meno gente», è il
durissimo atto d’accusa della Liu che ha visitato un centro di
detenzione ufficiale a Tripoli. «La detenzione di migranti e rifugiati
in Libia è marcia fino al midollo. Va chiamata per quello che è: una
fiorente impresa del sequestro di persona, della tortura e
dell’estorsione. Ed i governi europei hanno scelto di tenere la gente in
questa situazione. La gente non può essere riportata indietro in Libia,
nè può essere rinchiusa lì».
I centri in cui vengono ammessi gli
osservatori internazionali sono quelli controllati dal governo, in
quelli delle milizie il livello di violenza e di terrore è talmente alto
che chi vi è rinchiuso difficilmente parla con i visitatori. «Mi
sussurravano: “Tirami fuori da qui”. Ho ascoltato storie che mi
tormenteranno per anni. Storie di una donna incinta costretta a stare in
piedi nel mezzo del cortile su un solo piede, sotto il sole fino a
quando cadeva a terra stremata — racconta Joanne Liu — o quella di un
uomo appeso con le mani in alto, picchiato di fronte a tutti e poi dopo
hanno preso sua moglie che era incinta e l’hanno stuprata. Sapendo cosa
accade si continuano a costruire politiche che stanno intrappolando le
persone in questo incubo».
Tra i capi di governo, solo Gentiloni
risponde: «L’allarme umanitario lo condividiamo ed è uno dei nostri
impegni maggiori da molto tempo. Ma nessuno metta in contraddizione
questo impegno con quello per contrastare i trafficanti di uomini e
ridurre i flussi perché queste cose devono procedere insieme».
Prova
a rassicurare Msf Catherine Ray, portavoce dell’Alto rappresentante
Federica Mogherini: «Non siamo ciechi, la commissione europea è
consapevole che le condizioni di vita nei campi sono scandalose e
inumane. Siamo coinvolti e vogliamo cambiare la situazione. La priorità
di Msf e della Ue è la stessa: salvare le vite, proteggere le persone e
spezzare il business del traffico di esseri umani ».