venerdì 8 settembre 2017

Repubblica 8.9.17
Leader di coalizione, sì a Renzi dal 41% Nella destra Salvini stacca Berlusconi
Gentiloni preferito dal 10%.
Ma un terzo degli elettori di centrosinistra per ora preferisce non pronunciarsi
di Roberto Biorcio Fabio Bordignon

PER ora, non esistono coalizioni (ufficiali). Né una legge elettorale che le preveda (almeno alla Camera). O che preveda un candidato premier. Eppure, proprio la questione della leadership è essenziale per comprendere il profilo delle forze politiche e delle coalizioni che si confronteranno nelle prossime elezioni. Un quadro che, a giudicare dai dati dell’Atlante politico di Demos, è ancora piuttosto confuso, a destra come a sinistra, mentre il M5s sembra avere già scelto il proprio candidato.
Nel centro-sinistra, il leader del Pd Matteo Renzi appare in posizione “dominante”, preferito dal 41% degli elettori di quest’area (e dal 53% dei democratici). Ma la frattura personale apertasi attorno all’ex-premier rende più difficile una convergenza più larga sulla sua candidatura. Non a caso, ben un terzo degli elettori di centrosinistra per ora non si esprime. E circa un quarto sceglie un altro candidato, in primo luogo l’attuale capo del governo Gentiloni (10%), seguito da Pisapia (5%), che sta lavorando alla prospettiva unitaria. Bersani è d’altra parte il nome più gradito tra gli elettori dei partiti a sinistra del Pd.
L’idea di una ricomposizione del blocco di centro-destra sembrava più agevole, dopo le ultime Amministrative e le “intese” siciliane. Il progetto appare però ancora complicato, per le divisioni politiche esistenti nell’area, che si manifestano chiaramente nella scelta del “capo”. Le preferenze per Salvini superano di poco un terzo dell’elettorato di centro-destra (35%), e diventano molto ampie solo tra gli elettori del Carroccio. Dopo l’ennesimo “ritorno” sulla scena politica, Berlusconi è preferito come premier da poco più di un quarto (26%) degli elettori della (formalmente ipotetica) coalizione. Anche una parte rilevante dell’elettorato di Forza Italia non sembra peraltro condividere questa scelta. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, terzo pilastro della potenziale alleanza, è preferita inoltre da non pochi elettori (17%).
Non sussiste il problema delle alleanze nel caso del M5s, che com’è noto è da sempre un soggetto politico volutamente “solitario”. E neppure la scelta del candidato premier segnala possibili divisioni nel suo elettorato. Luigi Di Maio, a pochi giorni dalle “primarie” online, guida con il 59% la graduatoria suggerita dagli elettori. Molto staccati, nelle preferenze della base, troviamo Di Battista e lo stesso leader del movimento, Grillo (entrambi al 12%). Gli iscritti che tra poche settimane saranno chiamati ad esprimersi nelle primarie online non coincidono con gli elettori, ma - salvo clamorose sorprese – sembra scontata la scelta del vice- presidente della Camera come candidato pentastellato.