Repubblica 8.9.17
Leader di coalizione, sì a Renzi dal 41% Nella destra Salvini stacca Berlusconi
Gentiloni preferito dal 10%.
Ma un terzo degli elettori di centrosinistra per ora preferisce non pronunciarsi
di Roberto Biorcio Fabio Bordignon
PER
ora, non esistono coalizioni (ufficiali). Né una legge elettorale che
le preveda (almeno alla Camera). O che preveda un candidato premier.
Eppure, proprio la questione della leadership è essenziale per
comprendere il profilo delle forze politiche e delle coalizioni che si
confronteranno nelle prossime elezioni. Un quadro che, a giudicare dai
dati dell’Atlante politico di Demos, è ancora piuttosto confuso, a
destra come a sinistra, mentre il M5s sembra avere già scelto il proprio
candidato.
Nel centro-sinistra, il leader del Pd Matteo Renzi
appare in posizione “dominante”, preferito dal 41% degli elettori di
quest’area (e dal 53% dei democratici). Ma la frattura personale
apertasi attorno all’ex-premier rende più difficile una convergenza più
larga sulla sua candidatura. Non a caso, ben un terzo degli elettori di
centrosinistra per ora non si esprime. E circa un quarto sceglie un
altro candidato, in primo luogo l’attuale capo del governo Gentiloni
(10%), seguito da Pisapia (5%), che sta lavorando alla prospettiva
unitaria. Bersani è d’altra parte il nome più gradito tra gli elettori
dei partiti a sinistra del Pd.
L’idea di una ricomposizione del
blocco di centro-destra sembrava più agevole, dopo le ultime
Amministrative e le “intese” siciliane. Il progetto appare però ancora
complicato, per le divisioni politiche esistenti nell’area, che si
manifestano chiaramente nella scelta del “capo”. Le preferenze per
Salvini superano di poco un terzo dell’elettorato di centro-destra
(35%), e diventano molto ampie solo tra gli elettori del Carroccio. Dopo
l’ennesimo “ritorno” sulla scena politica, Berlusconi è preferito come
premier da poco più di un quarto (26%) degli elettori della (formalmente
ipotetica) coalizione. Anche una parte rilevante dell’elettorato di
Forza Italia non sembra peraltro condividere questa scelta. Giorgia
Meloni, leader di Fratelli d’Italia, terzo pilastro della potenziale
alleanza, è preferita inoltre da non pochi elettori (17%).
Non
sussiste il problema delle alleanze nel caso del M5s, che com’è noto è
da sempre un soggetto politico volutamente “solitario”. E neppure la
scelta del candidato premier segnala possibili divisioni nel suo
elettorato. Luigi Di Maio, a pochi giorni dalle “primarie” online, guida
con il 59% la graduatoria suggerita dagli elettori. Molto staccati,
nelle preferenze della base, troviamo Di Battista e lo stesso leader del
movimento, Grillo (entrambi al 12%). Gli iscritti che tra poche
settimane saranno chiamati ad esprimersi nelle primarie online non
coincidono con gli elettori, ma - salvo clamorose sorprese – sembra
scontata la scelta del vice- presidente della Camera come candidato
pentastellato.