Repubblica 19.9.17
Roberto Faenza, autore di un film sulla ragazza
“Ho dubbi su queste carte ma Oltretevere un fascicolo c’è”
Forse servirà a far riaprire una indagine chiusa quando invece c’erano elementi per andare avanti
di Caterina Pasolini
Roma.
«Non mi stupiscono queste carte. Un dossier su Emanuela in Vaticano
c’è. E poi Londra ritorna: il fratello anni fa seguì una pista che
portava lì: avevano detto che lei era viva, e in manicomio». Il regista
Roberto Faenza ha studiato carte per cinque anni per girare “La verità
sta in cielo”, il suo film sul caso Orlandi.
Cosa pensa dei nuovi documenti?
«Ho
qualche dubbio, ci sono date che non mi tornano. Però una cosa è certa:
un dossier su Emanuela in Vaticano esiste, ci sono intercettazioni di
anni fa in cui lo si nomina. Forse tutto questo servirà a far riaprire
una indagine chiusa quando invece secondo me c’erano elementi. Eccome».
E se fossero veri?
«Mi
domanderei cosa ci dovrebbe andare a fare una ragazzina romana da un
ginecologo a Londra. E perché il Vaticano dovrebbe pagarle la visita? In
passato sacerdoti famosi avevano parlato di frequentazioni di alti
religiosi da parte di Emanuela. Ipotesi che fanno orrore alla famiglia
che da anni chiede la verità. Ma nessuno ha risposto».
Come si spiega il silenzio?
«In
quel dossier Orlandi ci deve essere qualcosa di così terribile da non
poter essere detto. Nemmeno dal Papa. In questi anni si è parlato della
banda della Magliana, di De Pedis rapitore di Emanuela poi sepolto a
sant’Apollinare, territorio vaticano. Di soldi finiti poi all’est per
aiutare Solidarnosc. Dalla chiesa solo smentite».