Repubblica 16.9.17
Il sindaco di Fireze Dario Nardella
“Arrestare chi va con le prostitute è un atto di sinistra”
intervista di Massimo Vanni
IL SINDACO DI FIRENZE DARIO NARDELLA HA FIRMATO L’ORDINANZA: I CLIENTI RISCHIANO IL CARCERE O UNA MULTA FINO A 206 EURO
FIRENZE.
Un calcio alle vecchie ordinanze anti prostituzione con i divieti di
sosta. Il sindaco di Firenze Dario Nardella introduce adesso il divieto
di contrattazione. E chi lo viola, secondo codice penale, rischia una
multa da 206 euro o anche l’arresto: «È una misura di sinistra ».
Sindaco Nardella, guerra alle prostitute o ai clienti?
«Né alle une né agli altri, la nostra guerra è contro chi sfrutta la prostituzione a tutela delle donne e della loro dignità».
E chi intende multare allora con la sua ordinanza?
«La
nuova norma del decreto sicurezza Minniti convertito in legge consente
ai sindaci di contrastare “le situazioni che favoriscono la
prostituzione, la tratta di persone”. Pertanto abbiamo emanato
un’ordinanza tesa a colpire la domanda della prostituzione e dello
sfruttamento delle donne dietro cui prosperano la malavita organizzata
italiana e straniera».
E quindi multate i clienti?
«Sì, se
chiedono la prestazione. Scatterà a quel punto una denuncia alle
autorità giudiziarie per la violazione dell’ordinanza. E sarà poi cura
di quest’ultima accertare la responsabilità. La sanzione è quella
prevista per chiunque violi le ordinanze dei sindaci “contingibili e
urgenti”. Non c’è una pena specifica pensata ad hoc. Così come non è
previsto l’arresto in flagranza».
Ma come si fa ad accertare la contrattazione?
«Questo
è il lavoro della polizia municipale e delle altre forze dell’ordine,
in divisa o in borghese. Si rileveranno solo quei casi che
effettivamente si configurano come uno scambio di prestazioni.
L’ordinanza non nasce come misura punitiva ma come un concreto
deterrente per scoraggiare la domanda e di conseguenza colpire o
prevenire lo sfruttamento».
Chi contratta in appartamento continuerà però a sfuggire a questa ordinanza.
«Vorrei
essere chiaro. Questo provvedimento è un primo passo che non può essere
considerato come una soluzione definitiva e completa. Noi puntiamo
anzitutto a contrastare il fenomeno più degenerativo e con il maggior
impatto sociale, sia sulla cittadinanza che sulle stesse prostitute».
Vuole forse riaprire le case chiuse?
«Non
dobbiamo essere ipocriti, nessuno e tantomeno un sindaco può pensare di
debellare dalla faccia della terra la prostituzione. Il punto è che per
contrastarne gli aspetti più degradanti e criminosi dovremmo
sperimentare nuove soluzioni. Purtroppo in Italia non si possono
affrontare temi del genere perché c’è troppo scontro ideologico e
ipocrisia».
Sindaco, cosa si aspetta da questa ordinanza?
«Che
si accendano i riflettori sulla gravissima e quotidiana violazione dei
diritti umani perpetrata con la tratta e la riduzione in schiavitù di
donne italiane e straniere, spesso minorenni. Se qualche multa servirà a
salvare la libertà, la vita e la dignità, anche di una sola donna, sarà
già un successo. C’è troppo silenzio nel nostro Paese su questo dramma
che riempie di miseria umana le periferie delle nostre città».
Nardella, non le pare un’ordinanza che fa l’occhiolino agli elettori di destra?
«Io
credo che i cittadini che tengono alla lotta contro la criminalità
organizzata e al valore della dignità umana possano apprezzare la nostra
iniziativa. Solo a Firenze, in questo anno, si contano già 27
procedimenti penali per sfruttamento e 128 persone indagate. Semmai
questa ordinanza è di sinistra ».