giovedì 14 settembre 2017

Repubblica 14.9.17
Ezio Mauro porta in Rai le sue “Cronache di una rivoluzione”
Il racconto degli eventi che cambiarono la Russia nel 1917 diventa una trasmissione in onda sul canale dedicato alla Storia
di Raffaella De Santis

Un grande reportage storico, fatto di parole e immagini in cui passato e presente s’intrecciano. A cento anni dalla Rivoluzione russa, continua e si arricchisce il racconto di Ezio Mauro su uno degli avvenimenti cruciali del Novecento. Dopo la serie di articoli ancora in via di pubblicazione sulle pagine del nostro giornale e dopo la webserie su Repubblica Tv, il prossimo passo delle Cronache di una rivoluzione, è un programma ricco di nuovi materiali, firmato dallo stesso Ezio Mauro, che andrà in onda ogni martedì a partire dal prossimo 19 settembre su Rai Storia (ore 21.10). Otto puntate, prodotte da Stand by me (produttore creativo Simona Ercolani), ciascuna della durata di 25 minuti, per ripercorrere con Ezio Mauro gli eventi che portarono al dissolvimento dell’Impero russo e alla presa del potere da parte dei rivoluzionari, dagli ultimi giorni del 1916 alla fine della dinastia dei Romanov nel 1918. «È un reportage dalla storia, un’epopea di sentimenti, conflitti e contraddizioni. Una nuova modalità di narrazione storica », ha detto ieri Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, aprendo la conferenza stampa nella sede Rai di via Mazzini.
Nella prima puntata, Ezio Mauro ripercorre la vita di Rasputin, il monaco nero ritenuto un taumaturgo che conquistò la reggia imperiale. Alle spalle di questo appassionante viaggio nel tempo, che ci porta nei luoghi dove i fatti sono accaduti, c’è un elaborato lavoro di ricerca. Ci sono i libri letti (una bibliografia ricchissima). E c’è soprattutto l’esperienza sul campo di Mauro come corrispondente da Mosca per Repubblica negli anni della perestroika, poco prima della caduta dell’Unione Sovietica: «Ma il mio legame con il Paese è continuato nel tempo. Non ho mai smesso di studiare, di acquistare libri e arricchire il mio archivio», ha detto Mauro. E in merito alle sue Cronache: «Abbiamo semplicemente cercato di fare i cronisti di qualcosa che è successo cento anni fa». Il che ha significato ricostruire i fatti, raccogliere documenti e testimonianze. Di puntata in puntata, Mauro ha reso vivi i dettagli, è entrato nella fabbrica Krasnaja Nit, dove è iniziata la Rivoluzione di febbraio, è andato nella remota stazione di Pskov, dove lo zar pose fine alla sua dinastia, si è recato nei luoghi chiave dell’Ottobre. Il risultato è un grande romanzo popolare che segue il passo dell’indagine giornalistica, mescolando voci attuali, rari filmati d’epoca e materiali di repertorio, tra cui una serie di manifesti sovietici digitalizzati dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Ma il programma Cronache di una rivoluzione, realizzato con la collaborazione di Andrea Felici, Erika Brenna, Tommaso Vecchio, Francesco Fasiolo, Fiammetta Cucurnia (regia di Tommaso Vecchio) è solo una tappa di un progetto crossmediale. In cantiere ci sono anche L’anno del ferro e del fuoco, il libro che uscirà per Feltrinelli il 19 ottobre, e un reading teatrale intitolato I due treni, Lenin e lo Zar che partirà il 4 ottobre a Vicenza per poi toccare varie città italiane.
Dopo i reportage usciti sul nostro giornale, l’indagine adesso continua con un programma in otto puntate ogni martedì