Repubblica 13.9.17
Accordo a sinistra: “Leadership a Pisapia”
Sanati
i dissidi tra Mdp e Campo Progressista. L’ex sindaco di Milano
portavoce del nuovo soggetto politico Sarà lui a incontrare il governo
in vista della manovra economica. “Siamo alternativi al Partito
democratico”
di Mauro Favale
ROMA. Quattro ore di
riunione, 18 partecipanti (17 uomini, una sola donna) ma alla fine,
come dice Giuliano Pisapia, «abbiamo fatto un importante passo avanti ».
La chiave sta tutta in una frase del comunicato che segna la ripartenza
per il cantiere del nuovo centrosinistra, quello nato il primo luglio
in piazza Santi Apostoli e sopravvissuto alle frizioni estive tra Mdp e
Campo progressista e alla rottura sulla candidatura in Sicilia. «Si è
rafforzato e definito — si legge nella nota diffusa al termine del
vertice — un percorso comune di costruzione di un centrosinistra
innovativo, capace di battere le destre e i populismi e alternativo alle
politiche sbagliate del Pd di Renzi». Quell’aggettivo, «alternativo»,
secondo Mdp sgombra il campo dalle «ambiguità» e apre al confronto con
soggetti civici ma anche con Sinistra Italiana in vista di un potenziale
cartello elettorale in grado di superare gli sbarramenti per Camera e
Senato.
Un’apertura raccolta da Nicola Fratoianni, segretario di
Si: «Incontriamoci e confrontiamoci », dice. Ma c’è da superare uno
scoglio: la guida che Mdp e Campo progressista affidano a Pisapia («È
lui il leader», dice Pierluigi Bersani) e che Fratoianni contesta,
proponendo, per la scelta, «un metodo democratico». «Le primarie? Non
esiste al mondo», precisa Massimiliano Smeriglio, luogotenente di
Pisapia a Roma. Per lui, il punto di riferimento inamovibile del nuovo
soggetto è l’ex sindaco di Milano. Che da ieri avrà il ruolo di
“portavoce”: sarà lui a presentare al governo, nei prossimi giorni, 3-4
punti di programma in vista della manovra. Un modo per tenere vivo il
dialogo con l’esecutivo ed evitare la rottura sulla legge di bilancio
che pure più d’uno in Mdp va predicando.
Il vertice (presenti, tra
gli altri, Bruno Tabacci per Campo progressista e Massimo D’Alema,
Roberto Speranza e Guglielmo Epifani nella delegazione di Mdp che conta
anche l’unica donna, la senatrice Cecilia Guerra) conferma la volontà di
lanciare la nuova formazione con un’assemblea. Non più in ottobre, come
stabilito a luglio, ma «in autunno », dopo le Regionali in Sicilia. Il
percorso per arrivare a quell’appuntamento, però, verrà definito in una
serie di riunioni che, d’ora in poi, avranno cadenza quasi settimanale.
Da decidere, ancora, il nome del soggetto (“Insieme” è provvisorio) le
modalità di partecipazione all’assemblea e il nodo delle candidature. A
occuparsene potrebbe essere un “comitato di garanti”: una richiesta di
Pisapia raccolta da Mdp. Quanto all’ipotesi del tesseramento, Smeriglio
frena Mdp: «L’organizzazione del partito viene a valle delle elezioni,
prima prendiamo due milioni di voti».
Gelido il commento del Pd
dopo la riunione: «Un centrosinistra senza Pd più che un’utopia è una
sciocchezza», dice Lorenzo Guerini. «La competizione divisiva favorisce
gli avversari», è la convinzione del vicesegretario Dem Maurizio
Martina.