lunedì 11 settembre 2017

Repubblica 11.9.17
La mappa delle nuove emozioni
Le fondamentali finora erano sei: rabbia, disgusto, paura, tristezza, felicità e sorpresa
Per gli scienziati ora sono molte di più: ben 27
Nella top list entrano anche meraviglia nostalgia, imbarazzo, calma e gioia
di Giuliano Aluffi

IN principio era la meraviglia. E dalla ricerca sulla meraviglia sono scaturite tutte le altre emozioni, che fanno parte della nostra giornata in un numero ben più ampio di quanto si pensasse finora in psicologia: sarebbero infatti 27 le fondamentali categorie emotive e non solo sei. Lo suggerisce uno studio pubblicato su Pnas da neuroscienziati della University of California di Berkeley, che arriva dopo un decennio di ricerche sulla meraviglia svolte da Dacher Keltner, coautore anche del nuovo studio. Le “nuove” emozioni, o perlomeno quelle celebrate dall’arte di tutti i tempi ma finora poco sondate dalla scienza, sono interessanti perché possono nascondere dei superpoteri: ad esempio all’University of California si è visto che chi assiste a uno spettacolo che ispira meraviglia (come uno sguardo verso l’alto quando si è ai piedi di eucalipti alti 60 metri) tende a sentirsi più generoso e più connesso agli altri. E chi prova lo stesso quando è ai piedi di un maestoso scheletro di tirannosauro, si descrive più come parte di un gruppo che come individuo. Il senso del sé si dissolve.
Ecco perché i ricercatori californiani hanno voluto stabilire la reale varietà del nostro alfabeto emotivo. E lo hanno fatto mostrando a 853 uomini e donne 30 videoclip (estratti da una collezione di 2.185 video), di durata da 5 a 10 secondi, con situazioni per suscitare emozioni: baci, matrimoni, nascite, scenette comiche, posti lugubri, serpenti, disastri naturali, gesti goffi. I partecipanti al test erano divisi in tre gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di descrivere liberamente la propria reazione emotiva per ogni video. Il secondo gruppo ha invece classificato ogni video in riferimento a una ricca “palette” di 34 emozioni (come ammirazione, adorazione, ansia, imbarazzo e noia). Si è così visto che le risposte convergevano verso 27 emozioni distinte, delle 34 proposte inizialmente. Al terzo gruppo è stato chiesto di riportare la loro risposta emotiva ai video in una scala da 1 a 9. Le risposte che i ricercatori avevano raccolto dai primi due gruppi, e quindi le 27 categorie, erano sufficienti per prevedere tutte le risposte del terzo gruppo: quindi le 27 emozioni possono essere considerate come un nuovo alfabeto emotivo, le cui combinazioni bastano a comporre ogni altra sensazione.
«C’è da dire che gli 800 partecipanti all’esperimento erano americani, quindi l’universalità delle nostre 27 categorie emotive non è ancora assicurata, anche se gli studi cross-culturali precedenti suggeriscono che non dovrebbero esserci differenze rilevanti attraverso il mondo» spiega Alan Cowen, dottorando in neuroscienze alla University of California e coautore con Dacher Keltner dello studio. «Soprattutto per emozioni come disgusto, dolore empatico, paura, amore romantico, che troviamo pressoché inalterate in tutto il mondo. Ma ora dovremo studiare come variano i confini e le sfumature tra queste emozioni, più che le emozioni stesse».
Per farlo, i ricercatori californiani hanno costruito una mappa dove ogni video è rappresentato da un puntino colorato a seconda dell’emozione principale che ha suscitato: «In contrasto all’idea classica che le emozioni occupino compartimenti stagni, la mappa risultante dall’esperimento ci mostra una contiguità, una interconnessione tra le emozioni » osserva Cowen. «Ad esempio: ci sono tante gradazioni emotive che permettono di partire dalla gioia e arrivare alla tristezza passando attraverso il divertimento, paura».
L’indagine svolta a Berkeley sull’esatto numero di corde emotive da cui sale la mutevole melodia della nostra vita interiore può stimolare ricerche più specifiche e approfondite in ognuna delle “nuove” dimensioni emotive, come sta facendo Keltner dal 2003 lavorando sulla meraviglia e i suoi effetti psicologici. E può avere applicazioni pratiche in medicina: «Riconoscere il fatto che il nostro comportamento quotidiano può essere influenzato così tante emozioni può portare a un’evoluzione nelle terapie psichiatriche» commenta Cowen. «Riconoscere che il nostro arcobaleno emotivo è più variopinto di quanto si credesse potrà spingerci a cercare cure più specifiche per restituirgli tutti i suoi colori».
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Con le combinazioni di questo nuovo alfabeto emotivo si può comporre ogni altra sensazione