lunedì 11 settembre 2017

Repubblica 11.9.17
Alice e lo scandalo della mail neo-nazi la lady dell’ultradestra scuote Berlino
Nuovo caso politico per l’Afd: “Merkel è schiava dei vincitori della Seconda guerra mondiale”
I membri del governo definiti “maiali” che puntano “alla distruzione della società borghese”
E ancora: “Arabi e rom, sarà guerra civile”. Lei smentisce, la Welt conferma: “Abbiamo le prove”
di Tonia Mastrobuoni

BERLINO. Durante un incontro recente con la stampa estera, Alice Weidel, leader sedicente “ur-liberal”, “arci-liberale” e dichiaratamente lesbica, ex asso della finanza e “volto presentabile” della destra populista tedesca, aveva respinto con indignazione una domanda sul suo razzismo: «Le ricordo che la mia compagna è dello Sri Lanka». Adesso viene fuori che la “faccia d’angelo” dell’Afd ha un passato da complottista xenofoba che la partner asiatica e gli ex colleghi di Goldman Sachs sembrano aver attenuato ben poco.
Quando lavorava a Francoforte per il colosso delle assicurazioni tedesche Allianz, ma non faceva ancora parte dell’Afd, fu allontanata da alcuni conoscenti per le sue idee estremiste. E la
Welt ha pubblicato un’incredibile email di quegli anni, spedita a un certo “J”, in cui esprime pensieri deliranti che rimandano al patrimonio più becero dell’estrema destra. Certo non a un partito conservatore o libertario cui Weidel sta tentando disperatamente di imprimere un’immagine che somigli alla sua fisionomia da brava ragazza e ai suoi tailleur da sartoria.
«La ragione per cui siamo invasi da popoli kulturfremd, “estranei alla cultura” come gli arabi, i sinti e i rom, è colpa dei nemici della costituzione che ci governano e che puntano alla sistematica distruzione della società borghese», scrive Weidel il 24 febbraio del 2013. Aggiungendo che «questi porci» - ossia i membri del governo Merkel - altro non sarebbero «che le marionette delle potenze vincitrici » della Seconda guerra mondiale.
La strategia, sostiene l’economista che, per inciso, ha guadagnato soldi a palate nell’alta finanza delle ‘potenze vincitrici’, «è umiliare il popolo tedesco favorendo guerre civili molecolari nelle città attraverso l’arrivo di stranieri (Weidel usa il termine nazistoide Ueberfremdung, che da solo fa venire i brividi).
La riga dopo, Weidel consiglia a “J” di leggere un sito, terra- kurier, di uno squilibrato berlinese che farebbe invidia a
Breitbart. Una pagina web in cui compaiono fantomatiche prove dell’esistenza degli ufo e di un complotto sull’11 settembre, quando gli americani si sarebbero auto-inflitti l’attentato alle Torri gemelle. E, a proposito del violento bombardamento della Dresda nazista da parte degli alleati, a febbraio del 1945 - una pioggia di fuoco che fu spesso oggetto di discussione anche dopo la guerra perché si abbatté su un Paese già finito e ispirò capolavori di soldati americani finiti prigionieri lì come un certo Kurt Vonnegut - terra- kurier parla di “olocausto”. Una bestemmia tipica della cultura estremista.
Un’altra teoria presa a prestito da una branca moderna della feccia bruna, quella dei “Reichsbuerger” che si trastullano con l’idea che i confini del Reich del 1937 siano ancora legali, è quella di una Germania che dopo la Seconda guerra avrebbe perso la propria sovranità. È una tesi che permea la mail di Weidel. Lei ha accennato anche pubblicamente al fatto che «Merkel dovrebbe essere processata», ma non ha mai precisato per cosa. Se lo facesse, incorrerebbe nel rischio di una sonora querela.
Per la capa più presentabile dell’Afd, un imbarazzo enorme. Ieri l’avvocato ha parlato di un falso e minacciato di trascinare la Welt in tribunale negando che la mail sia attribuibile a lei, ma il quotidiano ha raccontato che l’Afd aveva chiesto due volte di rimandare l’articolo. Qualche giorno fa la candidata alla cancelleria ha fatto parlare di sé abbandonando un talk show con una scusa, proprio mentre la moderatrice le stava chiedendo di prendere le distanze da Bjoern Hoecke, leader dell’Afd in Turingia. Un noto antisemita che ha definito il monumento berlinese all’Olocausto «una vergogna» e dichiarato che non tutto di Hitler è da buttar via.
Il destinatario del rabbioso sfogo di Weidel giura che la mail è originale e fa notare che la leader Afd si firma con “Lille”, il soprannome che usano i suoi amici. Nello scambio più ampio di opinioni, che avveniva in un giro più largo di conoscenti e amici, Weidel pare si contraddistinguesse spesso per le sue tesi radicali. Tanto che due donne del giro scrissero una lettera pubblica e ruppero con lei.
Sul web, tra i sostenitori del partito anti islamico e xenofobo, è partita ieri pomeriggio la solita caccia al complotto. Ma molti utenti di tutt’altro orientamento politico hanno preferito ricordare che tra due settimane a Weidel e ai suoi sodali complottardi tendenza nazi, riuscirà l’impresa più temuta: l’ingresso nel Bundestag. Nei sondaggi, l’Afd oscilla tra l’8 e l’11%, ben al di sopra della soglia di sbarramento del 5%.