Repubblica 1.9.17
Roma, la Croce Rossa avverte
“Basta assedio ai migranti o chiuderemo il centro”
ROMA.
«Un centro di accoglienza come quello del Tiburtino III ha senso se si
crea un processo di convivenza tra le 80 persone ospitate e la
popolazione. Se dobbiamo vivere in uno stato d’assedio non ha senso.
Possiamo chiudere il centro anche oggi: ma sarebbe una sconfitta per
tutti». È quanto dichiara Debora Diodati, presidente della Croce Rossa
di Roma, all’indomani delle tensioni tra migranti e residenti del
quartiere Tiburtino III, nella periferia est della capitale, in cui un
eritreo di 40 anni, ex ospite dal centro di accoglienza, è stato
accoltellato da un residente. Dice Pietro Giulio Mariani, direttore
della Croce Rossa di Roma: «Si respira una sensazione di tensione sia da
parte degli ospiti che da parte degli operatori. Stiamo parlando con
loro per cercare di capire quali siano gli ulteriori fatti rispetto a
quelli che sono già emersi». Sulla vicenda, ancora da chiarire, indagano
i carabinieri. «Alcuni ospiti affermano di essere stati aggrediti —
continua Mariani — all’esterno del centro la sera dello scontro. Questa
situazione di assedio non può durare a lungo, per questo confidiamo
nelle forze dell’ordine e nel loro lavoro. Ribadiamo il nostro appello
per abbassare i toni affinché si possa continuare a fare accoglienza
attraverso l’inclusione». Dal letto dell’ospedale in cui è ricoverato,
l’eritreo, ferito all’altezza della scapola destra, afferma: «Ho avuto
paura, ma non nutro rancore. Non voglio vendetta», e continua a negare
di avere tirato sassi a dei bambini del posto, provocando l’insorgere
degli abitanti martedì scorso.