La Stampa 6.9.17
“Compra una borsa, vinci lo stage”
Ma sul web è bufera anti Carpisa
E alla fine l’azienda di pelletteria di Nola chiede scusa
di Francesca Schianchi
«Compra
una borsa e vinci uno stage». Infiamma i social per tutta la giornata
la trovata di Carpisa, una specie di lotteria dedicata a ragazzi tra i
venti e i trent’anni per guadagnare un mese di tirocinio che propone dal
suo sito l’azienda di pelletteria e accessori moda con 600 punti
vendita nel mondo (400 in Italia) e 500 dipendenti, costretta in serata
alle scuse per «la superficialità con cui è stato affrontato un tema
così delicato come quello del lavoro».
A indignare il mondo del
web (e non solo) è un bando, in scadenza oggi, per ottenere uno stage di
un mese a 500 euro più alloggio in foresteria e pranzo in mensa
aziendale, all’ufficio comunicazione dell’azienda a Nola, in provincia
di Napoli. Per candidarsi, però, non bastano studi adeguati e tanta
buona volontà; no, in questo caso bisogna prima acquistare una borsa
della collezione autunno-inverno che dia diritto al “codice gioco”. A
quel punto bisogna elaborare «un piano di comunicazione professionale»
tenendo conto di una dettagliata griglia di fattori (dall’«evidenza
degli obiettivi del lancio, all’analisi del posizionamento del brand, al
dettaglio delle tattiche ed elenco delle azioni di comunicazione»),
infine inviare dati personali e il proprio curriculum. Tre passaggi e
dita incrociate, sperando di essere il “fortunato” vincitore. Tutti i
partecipanti, comunque, rinunciano a qualsiasi diritto sulla propria
proposta e non potranno avanzare richieste economiche per l’eventuale
futuro utilizzo.
«Chissà chi me l’ha fatto fare di iscrivermi
all’università, quando potevo comprare una borsa», ironizza amara
Elisabetta su Twitter, dove l’hashtag #Carpisa tiene banco per tutta la
giornata tra battute e indignazione, come quella di Chiara: «Purtroppo
finché ci sarà qualcuno disposto ad accettare condizioni simili, la
“fantasia” delle aziende non avrà limite».
Una levata di scudi
contro l’azienda – che in molti si ripromettono di boicottare - a cui si
aggiunge il segretario nazionale della Filcams Cgil, Fabrizio Russo
(«Un concorso svilente e irrispettoso per i tanti giovani che studiano e
si impegnano»), che spinge il marchio della tartarughina in serata a
scusarsi e tentare di correre ai ripari, dicendosi in realtà molto
impegnata a favore dei giovani: «Già oggi i collaboratori con meno di 29
anni rappresentano oltre il 40 per cento del totale dell’azienda»,
scrivono. Il concorso a premi, però, resta valido.