mercoledì 6 settembre 2017

La Stampa 6.9.17
Italia. Un appartamento su cinque è sfitto
I proprietari: “Non si pensi a requisire”
Sette milioni le case non abitate. “Ma i censimenti sono imprecisi”
di Paolo Baroni

Sono sette milioni le case sfitte in Italia, per lo più concentrate nelle regioni a maggiore vocazione turistica (come Valle d’Aosta e Liguria) o nelle aree interne delle regioni meridionali che nel corso degli anni hanno subito i più forti fenomeni di spopolamento (Calabria, Molise, Abruzzo). In pratica più di una casa su 5 nel nostro Paese risulta vuota (22,5%). Le statistiche, sia quelle ufficiali elaborate dall’Istat, sia quelle di operatori di mercato come «Solo Affitti» coincidono, per cui non dovrebbe essere molto difficile per i prefetti avere rapidamente il polso della situazione.
I dati
Stando all’Agenzia delle Entrate nel complesso gli immobili «a disposizione» sono 6 milioni e 623 mila e corrispondono al 10,4% del totale, le abitazioni non utilizzate di proprietà di persone fisiche sono invece 5,71 milioni (17,9% del totale), praticamente il doppio di quelle affittate (8,8 per cento). Ma poi, tra case non dichiarate (694 mila) e alloggi di cui non è stato possibile ricostruire l’utilizzo (283.432), ce n’è quasi un altro milione che resta nel limbo.
Concentrazione al nord
Gli immobili sfitti, in gran parte abitazioni, sono concentrati per lo più al Nord (2,9 milioni) e nel Mezzogiorno (2,5 milioni), mentre al Centro se ne contano 1 milione e 160 mila. Tra i grandi comuni Ravenna è la città che presenta la quota maggiore di case non occupate (28,37% pari a 27.119 unità), a seguire Reggio Calabria (27,23%) e Catania (19,735); tra le province svettano Olbia-Tempio (52,9%), Sondrio (49,7%) e Crotone (46,75); tra le regioni il primato va invece alla Valle d’Aosta col 50% dei case vuote (58.731), a seguire Calabria (38,74%, 481.741 alloggi) e Molise (36,89%, 73.524). In Sicilia ce ne sono ben 923.360 (32,23%) e 520.026 in Puglia. Dove sono presenti le aree metropolitane più estese si registrano i livelli più alti di occupazione delle case cui corrispondono quote di immobili sfitti ben sotto la media nazionale: a Milano si tocca infatti il 10,8% (16,6% in centro), a Roma il 9% (14% in centro) e a Napoli l’8,6% (13,4 nel centro antico). Ma gli stock sono comunque rilevanti: 731.665 in Lombardia, 488.114 nel Lazio e 417.576 in Campania.
La definizione
«Si fa molta confusione fra immobili sfitti, vuoti e non occupati - mette in guardia Corrado Sforza Fogliani, presidente del centro studi di Confedilizia -. Anche i dati del censimento vanno presi con le molle, perché non è detto che tutte le case non occupate lo siano in maniera permanente. E se oggi ci sono tanti alloggi vuoti è perché meno gente ha i mezzi sufficienti per prenderli in affitto, insomma è uno sfitto involontario». Quanto al censimento disposto da Minniti, secondo Sforza Fogliani, «non riusciranno a farlo. E comunque dopo cosa fanno, partono con le requisizioni? E con che soldi sistemano questi alloggi? Ricordo che esiste già una legge, la 431, che consente ai Comuni di prendere in affitto le case vuote ed assegnarle a chi ne ha bisogno. Ma siccome poi si devono far carico dei costi nessuno lo fa».
Le critiche
Ai proprietari di case, sia piccoli che grandi, l’iniziativa di Minniti ovviamente non piace. «Ogni tanto quando si presenta una situazione allarmante qualcuno si inventa questa storia del censimento e quindi delle requisizione, ma queste sono cose che forse si facevano nei paesi comunisti, dove non esisteva una prassi costituzionale che tutela la proprietà immobiliare» spiega il segretario generale dell’Unione piccoli proprietari immobiliari, l’avvocato Fabio Pucci. «Comunque non credo che Minniti possa arrivare a tanto perché sarebbe una misura non solo impopolare ma anche altamente illegittima contro cui ricorreremmo in tutte le sedi compreso Strasburgo».