venerdì 29 settembre 2017

La Stampa 29.9.17
La “Propaganda” di Zoro su La7
“Faremo satira militante”
di Andrea Carugati

C’era una volta Gazebo, su Raitre. Da stasera in prima serata alle 21 la banda di Diego Bianchi alias Zoro debutta su La7, in uno studio che sembra un vascello corsaro («Per la prima volta ne abbiamo uno tutto nostro»), ma senza cambiare la formula di successo.
Il nuovo nome del programma, partorito dopo un sofferto abbandono di quello originale, è Propaganda Live, la produzione resta Fandango, il primo ospite sarà Roberto Saviano, e la mission quella di una satira militante, non a favore di questo o quel partito, ma come via d’uscita da un «clima generalizzato», da una propaganda che, sul tema degli immigrati, «è diventata a senso unico».
«Quattro anni fa Gazebo era una delle parole chiave della politica, oggi la protagonista indiscussa è la propaganda», spiega Zoro. «Questa estate abbiamo assistito ad una caccia alle streghe contro le Ong, tutti e tre i grandi blocchi politici sono parsi sulla stessa linea», attacca il conduttore. Che risponde con la satira, e con la complicità del direttore di rete Andrea Salerno si inventa una scuola per diventare «bianchi», o meglio italiani. Loro sono i prof, e, insegnando a un gruppo di immigrati, si fanno beffa dei tic italici. Stasera sarà trasmesso anche un reportage di Zoro su una nave di una Ong, realizzato questa estate nel pieno delle polemiche sulla circolare Minniti.
La squadra resta la stessa, con Salerno allenatore e (talvolta) giocatore, il disegnatore Makkox, la band, il tassista Mirko Matteucci (Missouri 4) e gli opinionisti politici Marco Damilano e Francesca Schianchi. Twitter rimane uno dei protagonisti della scena, con la classifica dei tweet della settimana e gli account del programma pronti a rilanciare i tormentoni dallo studio.
L’obiettivo, spiega Salerno, è quello di «informare, approfondire le notizie con un nostro punto di vista e un approccio satirico». «Ci buttiamo nell’agone della propaganda con una nostra propaganda», gli fa eco Zoro. Il ministro Alfano, con cui ci fu una polemica nelle settimane finali di Gazebo, «resta uno dei nostri cavalli di battaglia», assicura il direttore.
In conferenza stampa, Zoro critica il governo per lo stop allo Ius soli: «La propaganda della paura funziona perché non c’è una classe dirigente capace di produrre un pensiero alternativo». Ma bacchetta anche Grillo: «Con quello che dice sui giornalisti poi a Rimini i militanti insultano chi è lì per lavorare».