La Stampa 14.9.17
Stupri, nel 60 % dei casi i colpevoli sono partner o ex
In oltre sei casi su dieci il carnefice è il partner o un ex
Solo il 4,6% degli abusi sessuali è commesso da estranei Ora gli uomini reagiscano e la smettano col bullismo sessista
di Linda Laura Sabbadini
Molti
casi di stupro sono al centro della cronaca di questi giorni e non è un
caso visto che questo tipo di violenze succedono di più in estate,
secondo l’Istat. Nel nostro Paese, 1 milione e 150 mila donne, il 5,4%
del totale, hanno subito uno stupro o un tentativo di stupro nel corso
della vita.
Numeri agghiaccianti se si considera anche che in
tutta Europa le donne che hanno vissuto tali esperienze sono più di 9
milioni. Ne sono vittime le operaie (5,5%), così come le libere
professioniste, le imprenditrici o le dirigenti (7,5%); le donne più
colte così come quelle con titolo di studio più basso. Non emergono
differenze marcate tra le generazioni. Lo subiscono sia le italiane che
le straniere, anche se queste ultime di più. Una forma di violenza
gravissima, vissuta spesso in solitudine, visto che quasi la metà delle
vittime non ne ha parlato con nessuno. Un enorme sommerso, quindi, che
l’Istat è riuscito a misurare. Le straniere denunciano di più delle
italiane, merito soprattutto delle donne moldave, romene e ucraine che
con più frequenza decidono di uscire allo scoperto dopo aver subito
violenze da parte di partner della loro stessa nazionalità.
Lo
stupro e il tentato stupro lasciano ferite terribili e profonde. Le
vittime si sentono peggio in salute rispetto alle altre donne, soffrono
di più di insonnia, nausea, disturbi di affaticamento, palpitazioni,
depressione. A differenza delle violenze fisiche, sessuali e
psicologiche meno gravi, che sono in diminuzione, l’incidenza degli
stupri è rimasta sostanzialmente invariata nel tempo, così come quella
dei femminicidi. I casi di cui si parla in questi giorni, stupri ad
opera di estranei, sono quelli più rari. Se si guardano i dati emerge
infatti una realtà sconcertante: la maggioranza degli stupri è opera di
partner o ex (62,7%) e solo il 4,6% di estranei; frequenti sono anche
quelli ad opera di amici e conoscenti. Il violentatore è spesso una
persona che si conosce, che si ama o si è amata.
Il 10% delle
donne separate o divorziate ha subito stupro o tentato stupro dal
proprio ex. Tra gli eventi scatenanti della violenza da partner,
emergono, neanche a dirlo, atti di libertà della donna: la volontà di
lasciarlo, di separarsi, il rifiuto ad avere un rapporto sessuale o di
fare quello che le viene ordinato. Nella maggioranza dei casi la donna
reagisce: urla per paura e dolore, cerca di difendersi, prova a
dialogare con il violentatore, cerca di trattenerlo o immobilizzarlo,
tenta di chiamare la polizia o addirittura di aggredirlo a sua volta.
È
bene che le donne sappiano che è meglio difendersi perché la reazione,
nella maggioranza dei casi, ha conseguenze positive, perlomeno così
dicono le donne che l’hanno sperimentato. Nonostante nel 17,5% dei casi
di stupro da non partner siano presenti altre persone, la peggiore delle
violenze avviene in un clima di indifferenza generale. In tre quarti
dei casi nessuno interviene. Niente può giustificare questo quadro, men
che meno il fatto che una donna possa aver bevuto troppo, essersi messa
una minigonna, essere uscita da sola di notte. Nessuno uomo, neanche il
suo partner, può permettersi di approfittare di lei o anche solo
toccarla contro la sua volontà. La donna non è proprietà del marito o
del fidanzato. Nessun uomo può prendere una donna con la forza. Nessun
uomo può abusare del suo ruolo di potere, non esiste il consenso della
donna di fronte a un’arma e a una divisa. Oltre ad una reazione forte ed
indignata delle donne, senza più alcuna tolleranza, serve che vengano
allo scoperto sempre più numerosi gli uomini, i tanti, che hanno chiaro
quanto sia vile quella forma di bullismo sessista, che parte
dall’«ingenua» e condivisa battuta da bar, e slitta spesso, verso derive
violente e criminali contro madri, sorelle, figlie «di altri», contro
persone che hanno diritto alla libertà e alla sicurezza. Vanno stroncate
le premesse, per fermare le estreme conseguenze.